Cronache

Spara alla moglie e al figlio e poi si toglie la vita

La donna voleva chiudere per sempre il rapporto. Morti i due coniugi, gravissimo il 44enne

Roma Tragedia familiare a Primavalle. Uccide la moglie, spara al figlio e all'arrivo della polizia fa fuoco contro se stesso. Sono morti durante il tentativo disperato di salvarli Gerarda Di Gregorio, 63 anni, e Nicola Russo, 67 anni, guardia giurata in pensione che ieri mattina, durante un incontro con l'ex moglie, il figlio Roberto, la moglie di questo e i nipotini, si è prima scagliato con un coltello contro la 63enne, poi contro il figlio che ha cercato di parare i colpi diretti alla madre.

Adesso Roberto Russo, 44 anni, lotta fra la vita e la morte, nel reparto di Rianimazione del policlinico Gemelli. Miracolosamente scampata alla mattanza la moglie di Roberto che ha ricostruito l'accaduto con gli uomini della squadra mobile di Roma.

Una storia agghiacciante, l'epilogo di un rapporto finito da tempo e che ieri mattina la donna voleva chiudere per sempre. Come? Andando a casa del marito per recuperare alcuni vestiti e dirgli addio. Gerarda e i suoi sanno che Nicola è un violento. Non si fidano e vanno tutti assieme. L'uomo, però, non li fa nemmeno salire in casa, un appartamento popolare in via Francesco Maria Torrigio 102, tra Torrevecchia e la Trionfale. Quando citofonano lui scende con un coltello e si avventa sulla poveretta. Il figlio si mette in mezzo, cerca di disarmarlo, ma viene colpito dai fendenti. Al vigilante non resta che estrarre un'arma più potente, una pistola detenuta illegalmente, una semiautomatica calibro 7,65, e fare fuoco. Prima contro il figlio, poi sull'ex moglie. Pochi secondi, quanto basta per esplodere una decina di colpi all'impazzata. Uno colpisce la testa della donna passando da parte a parte, un altro centra il 44enne all'addome. Le grida e gli spari fanno accorrere i vicini. La gente si nasconde dove può e qualcuno chiama aiuto. Interviene una prima volante, poi i rinforzi dalla questura. Alle prime sirene Nicola Russo punta la canna della pistola in petto e si spara. La scena che si para davanti ai primi soccorritori è drammatica. Tre persone a terra, una donna che si dispera sul corpo del marito, i loro bambini tenuti lontano.

I sanitari del 118 fanno l'impossibile per tenerli in vita durante il trasporto in ospedale. Al Gemelli vengono sottoposti a interventi chirurgici. La donna, una profonda ferita in testa, è la prima a non farcela. Gravissime le lesioni provocate sia dai proiettili che dalle coltellate. Il suo assassino muore dopo poche ore.

Il figlio, sottoposto a un delicato intervento chirurgico per tutto il pomeriggio, viene ricoverato in coma in terapia intensiva.

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