Speranza finita per i piloti dei Tornado

Recuperati due dei quattro corpi. Testimoni: l'ala di un jet si è spezzata. Inchiesta per disastro colposo

Il paracadute arancione rinvenuto a Casamurana, una delle località vicine al luogo dell'incidente, aveva acceso la fiammella della speranza, spazzata via quando nel corso delle ricerche sono stati ritrovati i corpi di due dei quattro militari dispersi nell'incidente aereo dei due Tornado. I resti li hanno localizzati a Tronzano, frazione dell'entroterra collinare delle Marche.

Le squadre di soccorso hanno vissuto momenti drammatici e strazianti durante le loro ricognizioni. Il primo corpo, carbonizzato, è stato recuperato privo della testa e senza gambe intorno alle 11 di ieri mattina. Lo riferisce un operatore della Protezione civile che era sul posto al momento del rinvenimento. Il tronco del pilota era rimasto all'interno della fusoliera del jet, probabilmente esploso durante lo scontro. Poco dopo è stato localizzato anche il corpo di un altro pilota, in località Poggio Anzù, nella collina di fronte a quella in cui sono stati trovati i resti del primo militare. Squadre dei vigili del fuoco, della Forestale, del Soccorso alpino, della Croce verde e dell'Aeronautica hanno setacciato una vasta area boschiva montana per un fronte di quasi tre chilometri. L'identificazione dei corpi non è ancora confermata, ma sarebbero quelli del capitano navigatore Piero Paolo Franzese e del capitano pilota Mariangela Valentini, che viaggiavano sullo stesso jet.

«I velivoli erano efficienti. Le cause della collisione non sono note e saranno oggetto di una indagine tecnica disposta dalla Difesa oltre a quella della magistratura», ha riferito il ministro della Difesa Roberta Pinotti parlando in Commissione.

Sul luogo del disastro si trova fin dall'altra sera il comandante logistico dell'Aeronautica militare generale Maurizio Lodovisi. Per i vertici dell'Aeronautica Militare i due aerei si sarebbero scontrati perpendicolarmente mentre percorrevano una delle aerovie a disposizione per raggiungere il luogo di un'esercitazione. La Procura di Ascoli Piceno ha aperto un'inchiesta per l'ipotesi di reato di disastro aereo colposo. Il procuratore capo Michele Renzo ha affidato le indagini al sostituto Umberto Monti, che martedì notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca dei piloti scomparsi. Sono già stati sequestrati diversi componenti dei relitti (tra i quali due caschi e un seggiolino non armato, ovvero non pronto per essere eiettato), ma solo dopo il ritrovamento delle scatole nere potranno essere chiarite in maniera più dettagliata e corretta le cause che hanno provocato lo scontro tra i due jet che, lo ricordiamo, volavano a bassa quota (500 metri circa d'altezza). Per ora ci si affida ai testimoni oculari, ma con il trascorrere delle ore la dinamica iniziale, quella delle ali che si sarebbero fatalmente toccate mentre i Tornado erano in formazione, sembra perdere vigore.

I carabinieri di Ascoli Piceno hanno raccolto testimonianze che differiscono parecchio tra di loro. C'è chi ha visto uno dei due aerei colpito dall'altro come se si fosse trattato di un missile.

Altri rivelano che prima dello scontro uno dei due velivoli stava volando con un'ala spezzata. Versione inquietante che i militari hanno raccolto in attesa di riscontri. In parecchi invece raccontano di una scia bianca lasciata da uno dei due caccia, forse in avaria.

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