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Speranza scopre le carte: sarà lui l'anti-Renzi del Pd

Roberto Speranza ha piantato la bandiera ai blocchi di partenza e si è candidato ufficialmente alla segreteria del partito

Speranza scopre le carte: sarà lui l'anti-Renzi del Pd

La minoranza Pd non aspetta Matteo Renzi. Al di là di quello che proporrà il segretario domani in assemblea, congresso anticipato o no, Roberto Speranza ha piantato la bandiera ai blocchi di partenza e si è candidato ufficialmente alla segreteria del partito. Basta con 'l'uomo solo al comandò, portare più sinistra nel Pd e costruire un nuovo centrosinistra. Questa la piattaforma in sintesi estrema, del "Davide contro Golia", come si è autodefinito. Cosa succederà domani in assemblea se lo chiedevano in molti alla manifestazione ai Frentani oggi a Roma, dove Speranza ha lanciato la sua candidatura. Gli ambasciatori della minoranza hanno tenuto i contatti con i dirigenti dem per capire la piega che Renzi intende dare all'appuntamento di domani. "Dicono che rivendicherà quanto di buono fatto, con un minimo di autocritica e senza precipitazioni verso il congresso subito. Pare che voglia far partire una campagna di ascolto nel Paese...", hanno riferito. Per la minoranza, come ha detto Speranza dal palco, al di là di date, Statuto, regolamenti quello che conta è che domani non ci siano "colpi di mano" da parte di Renzi e che ci sia un tempo adeguato per fare un congresso vero.

"Serve una discussione vera sulla identità e prospettiva politica. Non basta un votificio una domenica mattina" facendo solo le primarie, "serve una vera e propria rifondazione del Pd, un congresso rifondativo, non improvvisato ma ben preparato, per lavorare alla ricostruzione del centrosinistra. Di questo abbiamo bisogno. Non di una kermesse o di un plebiscito rivincita", chiede Speranza. Speranza ha lanciato la sua candidatura alla manifestazione della minoranza dem davanti a due possibili competitor, almeno al momento: Enrico Rossi e Michele Emiliano. I due governatori, quello toscano già in pista da mesi e quello pugliese che sta accarezzando l'idea. "E' l'inizio di un dialogo e vediamo se porterà a una candidatura unica al congresso, alternativa a Renzi", dicono i bersaniani. Rossi si è mostrato più freddo all'idea.

"Vediamo. E comunque -osserva- a me l'idea di una confederazione di 'tutti contro Renzì non convince". Più disponibile Emiliano a partecipare al 'cantierè dell'alternativa al segretario. "Roberto -ha detto a Speranza- hai annunciato un tour per la tua candidatura. Facciamolo insieme". Ma ai cronisti che gli chiedevano se fosse pronto a un sostegno all'ex-capogruppo Pd, Emiliano precisa: "E presto per parlare di nomi. Altrimenti facciamo come Renzi... Ma serve un candidato unico della sinistra". Osserva il renziano Andrea Marcucci: "Speranza ha appena fatto in tempo a candidarsi, che già altri due sono a contendergli la leadership della minoranza. Un ritorno al passato di cui il Pd non ha bisogno". La nuova sfida con Renzi, sul piano dei contenuti, dopo il No "difficile ma giusto" al referendum, ribadisce Speranza, è quella sul Jobs Act. "Sul Jobs act si può e si deve intervenire. Sui voucher, cosa aspettiamo?", dice Speranza. E poi Pier Luigi Bersani: "Lasciamo stare quanti mesi dura il governo. A volte a far le cose bastano solo poche ore. Il governo deve governare. A iniziare da un intervento sui voucher, poi con una ragionevole tutela nei confronti dei licenziamenti: se non vogliamo fare l'articolo 18, facciamo il '17 virgolà". Tornare a parlare di lavoro con un altro punto di vista, rispetto alla narrazione renziana, per recuperare un rapporto con elettori che hanno lasciato il Pd.

"C'è ormai tanto Pd che ormai è purtroppo fuori dal Pd. L'allontanamento di un numero altissimo di persone è un fatto. Io dico a quelli che hanno dubbi: aiutateci a rifondarlo questo partito, tornate a iscrivervi, riprendetevi il Pd, liberate il Pd", incalza Speranza. E Bersani arriva quasi allo sfogo: "Troppi sono stati zittiti e messi isolamento. Lo so, conosco il clima pesante, di tensione, di ostilità, persino il dileggio organizzato. Noi umani abbiamo visto cose che non avremmo mai immaginato di vedere. Ho sentito dire: o cambi idea e ti pieghi, o sei un traditore. Ora anche l'ostracismo verso chi ha votato No.

Noi non ci impressioniamo, noi stiamo sereni, davvero".

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