Al Quirinale iniziano le consultazioni, un accordo M5s-Pd-Leu sembra più concreto e Matteo Salvini si preoccupa di avvisare Forza Italia dicendo: Chi va al governo con il Pd non va al governo con la Lega. Come rispondete?
«Veramente è la Lega che è andata al governo con il M5s, non noi che traffichiamo con i dem. Forse Salvini non è bene informato, perché Fi ha una linea chiara e unica e non prende lezioni da nessuno, tantomeno dalla Lega che è corresponsabile dei disastri di questo governo. Abbiamo una sola posizione, il resto sono chiacchiere».
E qual è questa posizione?
«Siamo contro un governo Pd-M5s-Leu come eravamo contro il governo Lega-M5s, perché maggioranze di questo tipo non hanno la possibilità di ridurre la pressione fiscale, di realizzare le infrastrutture e di combattere la disoccupazione. Pd e M5s sono i nostri tradizionali avversari politici. Sarebbe il governo di sinistra che metterebbe la patrimoniale e farebbe ritornare l'Italia indietro di decenni. Noi saremmo all'opposizione».
Che cosa direte al presidente della Repubblica?
«Che l'unica soluzione della crisi è il voto. Riconosciamo in Mattarella il garante delle istituzioni e abbiamo grande fiducia in lui».
Però in questo momento sembra che le elezioni si allontanino.
«Non ne sono così sicuro, vedremo se prevarranno gli interessi di Palazzo, tra due forze che si sono insultate fino ad ieri».
Quindi non è possibile una maggioranza Ursula, come per l'elezione della presidente della commissione Ue, in cui 5S e Fi erano dalla stessa parte?
«Quella maggioranza ha permesso al centrodestra di avere la presidenza della Commissione per la candidata del Ppe, sconfiggendo quello dei socialisti, Timmermans. Noi rivendichiamo la scelta a favore della von der Leyen. La Lega ha fatto un errore, allora. Ma che c'entra con l'alleanza dem e 5S?».
Salvini, dopo aver aperto la crisi, ha fatto retromarcia e corteggiato il M5s, cerca un nuovo accordo?
«Se rifacesse un patto con i 5S sarebbe il suo errore politico più grave, mi auguro che non ci abbia neppure pensato. Loro sono alternativi a noi».
Al Quirinale la delegazione di Fi salirà da sola, non come nel 2018 quando ce ne fu una unica di tutto il centrodestra.
«Da allora le cose sono cambiate, c'è stato il patto gialloverde e Fi, che non è stata al governo con i 5S, rivendica la sua identità».
Ma esiste ancora la coalizione?
«Abbiamo dimostrato che solo con il centrodestra si vince, dal Piemonte alla Basilicata. Se Salvini vuole prevalere deve farlo con noi, che siamo nel Ppe e pensiamo ad un governo che non uscirebbe dall'euro, né dall'Europa e conterebbe di più a Bruxelles. Non sarebbe dannoso per il Paese come quello passato, perché non si può affrontare la grande sfida con Russia e Cina senza far parte dell'Ue».
Se Mattarella vi chiedesse di entrare in governo istituzionale?
«Abbiamo fiducia in lui. Vedremo come andranno le cose».
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