Il "colpo" di Report, la replica di Agostino Ghiglia. Dopo le dimissioni del segretario generale del Garante della Privacy Angelo Fanizza, il programma di Sigfrido Ranucci insiste nella sua battaglia contro il Collegio dell'Authority. La mossa arriva in mattinata, in vista della puntata che andrà in onda stasera. Ed è la diffusione, via social, dell'ennesimo audio, captato durante la riunione tra dipendenti e componenti del Collegio del Garante, avvenuta tre giorni fa. Al centro della discussione c'è l'indagine interna sulle "fughe di notizie" a Report e il controllo dei dati dei dipendenti. Operazione da cui il Collegio dell'Autorità ha preso le distanze, dichiarandosi estraneo e non al corrente di richieste di accesso alle comunicazioni di impiegati e funzionari.
Eppure, la trasmissione di Rai 3 non molla e scodella la registrazione. Nell'audio Fanizza sostiene di essere stato "responsabilizzato dal Collegio". Insomma, non avrebbe agito come battitore libero. Secondo Fanizza, i componenti del Garante della Privacy avrebbero anche discusso su come procedere con l'indagine: se attraverso la magistratura o rivolgendosi a una società privata. Contropiede che costringe Ghiglia, componente del Garante in quota FdI, a ribadire: "Il Collegio del garante per la Privacy, ha dato mandato a Fanizza di fare un'indagine interna per far emergere eventuali responsabilità per la fuga di dati, ma ovviamente attraverso attività lecite e legali".
"Io non mi muovo come battitore libero. Il collegio mi ha giustamente responsabilizzato di avviare delle responsabilità di discovery - si sente dire a Fanizza nell'audio - si è parlato, non si è deciso, se fosse necessario individuare un soggetto istituzionale tipo la magistratura, oppure se incaricare ufficialmente una società privata". Ancora l'ex segretario: "Sfido chiunque a dire se io, in quella sede, quando si è parlato di soggetti privati, non mi sono fermamente opposto alla possibilità che un privato potesse conoscere alcuni appuntamenti". Per Report, dunque, si tratterebbe della prova che sbugiarderebbe il Collegio guidato da Pasquale Stanzione, eletto in quota Pd nel 2020, ai tempi del secondo governo guidato da Giuseppe Conte. Tocca rispondere a Ghiglia, che ripete che il Collegio del Garante non ha chiesto a Fanizza di intraprendere attività illegali. L'ex parlamentare di An, anzi, motiva così le dimissioni del segretario generale: "Si è dimesso perché ha fatto un errore molto grave inviando una lettera con richieste di cui il collegio era all'oscuro, e che erano illecite perché violavano proprio quella privacy che l'autorità protegge". "Fanizza aveva un mandato, quello di capire se c'era stata una possibile infiltrazione di dati e comunicazioni riservate, ma da portare avanti secondo quanto consentito dalla legge", chiarisce Ghiglia. Che precisa: "Della lettera inviata dal segretario ai dipendenti abbiamo appreso solo in corso di assemblea". E Ranucci, sui social, lancia la puntata pubblicando una foto della riunione, in cui si vedono alcuni componenti del Collegio con le mani sulla fronte e Stanzione con lo sguardo all'insù. Poi il commento: "La disperazione dei garanti davanti ai dipendenti indignati.
Quando una foto racchiude il senso di una storia giunta al capolinea".L'obiettivo, quindi, sono sempre le dimissioni. Richiesta reiterata ieri da Nicola Fratoianni, di Avs. Ma Ghiglia resiste: "Non possiamo dimetterci perché una trasmissione ci ha preso di mira".