Sprangate ai clochard Ma ora Napoli si ribella

Sprangate ai clochard Ma ora Napoli si ribella

C'è una Napoli di ragazzi che sfilano in corteo contro le baby gang e poi c'è l'altra faccia della medaglia, che accoltella i coetanei per pochi spiccioli e prende a sprangate i clochard. Le ultime agghiaccianti immagini di una crudeltà senza fine sono state pubblicate ieri sul sito internet di Repubblica. Si vedono orge di giovanissimi che, in due distinti episodi avvenuti tra novembre e dicembre, se la prendono con i senzatetto nella centralissima Galleria Umberto I.

La prima vittima è un uomo che dorme all'interno di un letto di scatoloni. I balordi hanno felpe scure con cappucci per nascondere il volto e spranghe in mano. Colpiscono il giaciglio di fortuna, poi fuggono probabilmente perché si accorgono di essere filmati da una persona, che con il telefonino riprende tutto da un balcone della galleria. Il secondo episodio è ancora più agghiacciante. Un ragazzo sferra un calcio alla schiena del senzatetto, scaraventandolo contro una saracinesca. Poi cerca di colpirlo di nuovo. La vittima fugge, inseguita come una preda.

Ordinaria follia contro la quale ieri pomeriggio duemila ragazzi hanno detto «basta». Un corteo, con dentro amministratori locali, famiglie e scuole, è partito dalla stazione della metro di Piscinola-Scampia, dietro a un lenzuolo bianco con la scritta «Basta violenze» e ha sfilato contro le baby gang, che stanno dettando legge per le strade della città.

La manifestazione organizzata dal Collettivo Galileo Ferraris prendendo spunto dall'aggressione al giovane Gaetano, il 15enne picchiato il 12 gennaio, è diventata una «grande marcia di solidarietà» anche per Arturo, il 17enne accoltellato in via Foria e per «tutte le vittime di violenza». TPa

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