Contro le minacce russe Leonardo produrrà Michelangelo. I più noti nomi della scienza e dell'arte italiana si fondono sull'altare del progresso tecnologico made in Italy: nasce così un modernissimo scudo missilistico a 360 gradi per rispondere ad un'esigenza di difesa ormai oggettiva, viste le crescenti tensioni con la Russia. Si chiama Michelangelo Dome e, come l'Iron Dome israeliano, è un sistema basato sull'intelligenza artificiale per connettere tra loro diverse piattaforme, creando in questo modo una sorta di cupola di difesa. Un'impostazione per certi versi analoga a quella del progetto Gcap, il caccia multiruolo stealth di sesta generazione, su cui l'Italia lavora con Giappone e Regno Unito.
Se la tecnologia di base risponderà agli standard Nato, ciò non impedirà al sistema di essere cucito su misura in base alle tecnologie di diversi Paesi. Il gruppo guidato da Roberto Cingolani (nella foto) dunque, così come lo stesso Ceo aveva rivelato poche settimane fa, si caratterizza sempre di più per un approccio multidominio per la difesa, con una scelta industriale precisa: investire sul dominio spaziale e sull'intelligenza artificiale non solo per essere al passo con i tempi, e quindi per imporsi su mercati, ma per porre l'Italia in una posizione di difesa iper-avanzata.
Per Cingolani Michelangelo Dome, che sarà operativo nel 2030, è il più grande programma di integrazione mai realizzato nell'industria della difesa: "In giorni che noi speriamo portino alla pace ha detto presentando lo scudo a officine Farneto - ci teniamo a presentare un progetto di difesa per il futuro che diventerà un project team integrato, cioè un progetto integrato con tutte le forze armate. Leonardo è un'azienda hi tech che vuole fare tecnologia utile: questa tecnologia che vogliamo fare per il futuro della sicurezza dell'Italia e dell'Europa non ha senso senza la collaborazione con le Forze Armate". Se c'è un momento in cui bisogna investire sulla Difesa è questo, ha aggiunto il numero uno di Leonardo, "perché non sta finendo la guerra, ne sta iniziando una nuova, i prossimi anni di pace apparente potrebbero permettere agli aggressori di costruire armi poi difficili da neutralizzare". Per cui la difesa "deve saper innovare, anticipare e aprirsi alla cooperazione internazionale". Michelangelo sarà in grado di anticipare comportamenti ostili, ottimizzare la risposta operativa e coordinare automaticamente gli effettori più idonei. Il progetto, secondo Leonardo, avrà un mercato potenziale minimo aggredibile di 200 miliardi di euro nei prossimi 10 anni
L'iniziativa del colosso italiano giunge in un momento geopolitico delicatissimo, tra le costanti minacce di Mosca e la risposta europea che si concretizza nella nuova capacità di difesa antiaerea e antimissile. La Commissione Europea spinge gli stati membri ad una progettazione del tutto nuova delle difese nazionali, ma in un'ottica comunitaria.
In questo senso va letto il progetto Safe per il riarmo e anche la proposta della Commissione di dare vita ad una intelligence europea che, di fatto, cambia i connotati della sicurezza in Ue riducendo i rischi di penetrazione esterna. Senza dimenticare il fatto che Germania, Francia e la stessa Italia stanno valutando di ripristinare il servizio militare.