Roma - Incontro andato male, «un comizio». Le associazioni del settore non sono soddisfatte dal primo incontro sulla tassa sulle auto inquinanti. Il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha convocato per le imprese i rappresentanti di Fca, Cnh-Iveco, Tesla, Lamborghini, Renault, Telos. Per le associazioni imprenditoriali le delegazioni di Confindustria, Federauto, Assilea, Anfia, Ancma, Aniasa, Unrae. All'incontro anche l'Aci e le associazioni dei consumatori.
L'occasione per fare il punto sulla misura contestatissima, anche all'interno della maggioranza. «Più che un incontro un comizio», ha lamentato Adolfo De Stefani Cosentino presidente di Federauto. Impossibile fare il punto su una questione tecnica «con dodici sigle di consumatori». Ma anche i consumeristi non sono soddisfatti.
Di Maio ha fatto capire che sono allo studio delle modifiche alla imposta anti inquinamento. Possibili sconti sulle auto più piccole. La tassa, secondo il testo dell'emendamento approvato alla Camera, va da 150 a 3.000 euro. Per le auto più piccole la soglia minima potrebbe essere ridotta.
L'intenzione sarebbe poi di elevare i limiti di emissioni oltre i quali scatta la penalizzazione dai 110 grammi al chilometro a 140. Le aziende propongono invece di rottamare euro zero, uno e due per comprare usato euro 4, 5 e 6. Il governo sta studiando delle riduzioni agli incentivi, mantenendoli praticamente solo per le auto elettriche,
Ma alle aziende non basta. Sbagliata la logica del malus, protesta De Stefani. Non fa calare l'inquinamento perché «si disincentiverà il ricambio di auto vecchie e inquinanti ancora in circolazione». L'unico effetto sarà «il calo del gettito fiscale» perché si venderanno meno automobili «e si colpirà un settore che ancora non si è ripreso dalla precedente crisi».
Contrari alla tassa anche i consumatori. Per Adiconsum «è irrinunciabile il diritto alla mobilità, da esercitarsi senza alcuna forma di aggravio dei costi».
Il ministro ha annunciato degli approfondimenti. Ci sarà un confronto tecnico con le parti nei prossimi giorni per migliorare la norma.
Il cantiere della manovra è ancora aperto. Non è stato sciolto il nodo del deficit, al centro di un vertice di maggioranza ed elemento decisivo dell'incontro che si terrà oggi tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Lega e M5s chiedono di non andare oltre una riduzione del deficit del 2,2%, il ministero dell'Economia punta al 2%.
Tra le novità che
dovrebbero entrare nel passaggio al Senato, un incentivo alle imprese: «la deducibilità sui beni strumentali dal 40 al 50% e alla fine dei tre anni cancellarla del tutto», ha annunciato il vicepresidente del Consiglio Di Maio.
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