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Stati Uniti ed Europa presi in contropiede: "Pronti a garantire la sovranità di Kiev"

Summit d'emergenza tra Biden, Macron e Scholz dopo l'annuncio di Putin: "Risponderemo"

Stati Uniti ed Europa presi in contropiede: "Pronti a garantire la sovranità di Kiev"

Prima lo spiraglio del possibile vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin, poi la doccia fredda con la firma in diretta tv del leader del Cremlino del decreto che riconosce le repubbliche separatiste del Donbass. La situazione è esplosiva, e il margine per una soluzione diplomatica sembra sempre più stretto. Putin - spiega il Cremlino - ha comunicato che stava per siglare il decreto sull'indipendenza di Luhansk e Donetsk al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al presidente francese Emmanuel Macron, i quali sono rimasti «delusi». Immediatamente è stato programmato un vertice di emergenza tra Scholz, Macron, il presidente ucraino Volodimir Zelensky e i loro «partner più stretti», mentre il presidente francese ha convocato in serata il consiglio di difesa. Biden ha a sua volta chiamato Macron e Scholz e ha incontrato il consiglio per la sicurezza nazionale e ha sentito Zelensky: «La decisione di Mosca non resterà senza risposta, gli Usa si impegnano a per la sovranità e l'integrità territoriale di Kiev». «Siamo pronti a rispondere immediatamente - ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki -. Il presidente emetterà presto un ordine esecutivo che vieterà nuovi investimenti, scambi e finanziamenti da parte di cittadini statunitensi verso, da o nelle cosiddette regioni» del Donbass. «Presto annunceremo anche ulteriori misure relative alla palese violazione degli impegni internazionali della Russia», ha aggiunto. Per il premier britannico Boris Johnson si tratta «chiaramente di una violazione del diritto internazionale, della sovranità e dell'integrità dell'Ucraina, un ripudio degli accordi di Minsk». Anche per la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen «il riconoscimento dei due territori separatisti è una palese violazione del diritto internazionale, dell'integrità territoriale ucraina e degli accordi di Minsk». «L'Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione», ha scritto su Twitter. E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha sottolineato che «la decisione delle autorità russe di riconoscere le repubbliche separatiste è da condannare in quanto contraria agli accordi di Minsk, e costituisce un grave ostacolo nella ricerca di una soluzione diplomatica. L'Italia continua a sostenere l'integrità e la piena sovranità dell'Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti». Al Palazzo di Vetro dell'Onu, il portavoce Stephane Dujarric aveva poco prima sottolineato «l'appello all'immediata cessazione delle ostilità, alla massima moderazione al fine di evitare qualsiasi azione e dichiarazione che aggraverebbe ulteriormente le tensioni». La giornata si era aperta con la notizia che il presidente americano e quello russo avevano «accettato in linea di massima» di incontrarsi: a fare da mediatore per un faccia a faccia è stato Macron, dietro richiesta di Biden. «In questo contesto di grandissimo pericolo facciamo i nostri ultimi sforzi, i più intensi, per evitare il peggio», ha fatto sapere l'Eliseo. La Casa Bianca ha chiarito che il vertice ci sarebbe solo a patto che nel frattempo «non sia avvenuta un'invasione» dell'Ucraina, continuando ad avvertire che «un attacco estremamente violento contro l'Ucraina è possibile nei prossimi giorni o ore». Dal Cremlino erano invece arrivati sin da subito segnali ambigui: l'organizzazione di un summit Biden-Putin è stata definita «prematura», poi si è precisato che la possibilità non è esclusa, ma per ora non ci sono piani in tal senso. «L'incontro - ha affermato il portavoce Dmitri Peskov - è possibile se i leader dei due Paesi lo riterranno opportuno, al momento vi è chiara comprensione sulla necessità di continuare il dialogo a livello di ministri». Il segretario di stato Antony Blinken salvo novità dovrebbe vedersi con il collega Serghiei Lavrov giovedì. Mentre nel pomeriggio di ieri c'è stato un dialogo tra il ministro degli Esteri russo e quello francese, Jean-Yves Le Drian. «In Ucraina la Russia ha creato la principale minaccia alla pace e alla stabilità in Europa dalla seconda guerra mondiale», ha detto l'alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue, Josep Borrell. Kiev, intanto, tramite il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu. In calendario per ora c'è un incontro domani in Assemblea Generale, a cui parteciperà lo stesso Kuleba. Nel frattempo, secondo la rivista Foreign Policy che cita cinque fonti dell'intelligence americana, Mosca avrebbe stilato una lista nera di oppositori politici, attivisti anti-corruzione e dissidenti russi e bielorussi in esilio da uccidere o arrestare in Ucraina in caso di invasione.

Affermazioni bollate come «una bufala, una bugia, una finzione assoluta» dal Cremlino.

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