Roma - No, non sono questi i giorni della rabbia. «Sobrietà», chiede infatti Paolo Gentiloni. «La politica deve stringersi attorno alle popolazioni colpite». «Unità», aggiunge Sergio Mattarella. «Bisogna ringraziare i soccorritori, che lavorano in condizioni estreme, per la loro abnegazione - spiega il capo dello Stato -. Ognuno, per la sua parte, deve agire con intelligenza e responsabilità per contribuire ad alleviare le sofferenze delle persone coinvolte». Insomma, non è questo il momento delle polemiche e delle accuse. «Le priorità - dice Laura Boldrini - oggi sono altre». E in serata arriva l'annuncio che oggi il governo estenderà lo stato di emergenza ai Comuni colpiti dal sisma degli ultimi giorni.
La rete istituzionale copre quindi la Protezione civile e gli sforzi dei suoi uomini. Ritardi? Lentezze? Disfunzioni? Forse, si vedrà, ma certo non ora. Adesso bisogna darsi da fare, mostrare, come dice il premier, che lo Stato esiste, che è fisicamente presente e pure ben attivo, che la gente dell'Italia centrale non è stata abbandonata. Gentiloni arriva a Rieti, al quartier generale dei soccorsi, di prima mattina per tenere un vertice operativo. «Il primo impegno - racconta - è quello di arrivare in tutte le frazioni che finora non sono state raggiunte e salvare vite umane. Il secondo, riallacciare le utenze elettriche. Il terzo è ripristinare la viabilità a tutti i livelli». Nessuno, assicura il presidente del Consiglio, ha risparmiato energie. «Le nostre strutture ci sono, sono presenti, sono impegnate. Chiedo a tutti, se possibile, di moltiplicare ancora di più questo impegno». La situazione, racconta, è difficilissima. «Siamo tutti con il fiato sospeso per quello che è successo con la valanga. Una tenaglia così non la ricordava nessuno da decenni. C'è un pezzo di Italia centrale che ha subito disagi incredibili negli ultimi mesi e che, negli ultimi due giorni, è stata martoriata da una nevicata senza precedenti e dal ripetersi di scosse di terremoto. Questo pezzo di Italia deve sentire che lo Stato è presente». E se qualcosa non ha funzionato, ci sarà modo di accertarlo. «Chiedo alla politica - conclude - di mostrare sobrietà, rispettando la difficoltà della situazione, l'impegno delle forze civili e militari che stanno lavorando e il dolore delle famiglie che hanno subito delle perdite».
Mattarella è «sgomento» per la tragedia dell'albergo che «si abbatte su un territorio e su popolazioni già duramente provate da scosse sismiche ripetute e violente». L'unica risposta possibile è evitare polemiche e rimboccarsi le maniche, come sta facendo la Protezione civile. «Nessuno sforzo - ricorda - viene risparmiato nel tentativo di salvare vite umane e di soccorrere le persone in difficoltà».
Non servono le solite liti di Palazzo, ma l'impegno di tutti. «Questa condizione richiede alla comunità nazionale grande unità. Ognuno, per la sua parte, deve agire con intelligenza». E i soccorritori, ripete, «vanno solo ringraziati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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