Berlino I Länder e le città della Germania possono prendere provvedimenti per bloccare la circolazione dei mezzi diesel. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo federale tedesco dando ragione all'associazione ecologista Deutsche Umwelthilfe (DUH) che aveva denunciato le amministrazioni di Stoccarda e di Düsseldorf per la loro inazione davanti alle ripetute violazioni delle leggi in materia di protezione dell'aria.
Le due amministrazioni avevano vietato i blocchi alla circolazione disposti in ossequio alla legge da alcuni tribunali locali; da cui il ricorso della DUH al massimo tribunale amministrativo. Sono in particolare gli ossidi di azoto e il particolato fine a inquinare l'aria dei centri abitati, soprattutto quelli del Nord Reno-Westfalia, che con il suo bacino della Ruhr è il simbolo dell'industrializzazione e dell'inurbamento diffuso, e del meridionale Baden-Württemberg. La decisione del Bundesverwaltungsgericht giunge a buoi scappati, dopo cioè che la Commissione europea ha già tirato le orecchie al governo di Berlino per non aver affrontato nei modi e nei tempi giusti l'emergenza smog nei centri urbani.
Questo è «un grande giorno per la qualità dell'aria in Germania», ha commentato trionfante la DUH. Meno entusiasta è invece il governo: vuoi perché vede confermato anche da un'autorità tedesca il giudizio negativo assegnato da Bruxelles, vuoi perché Merkel si è sempre voluta paladina dell'industria nazionale, dal Mittelstand (le pmi secondo la vulgata tedesca) alla grande industria. È evidente che le case automobilistiche hanno più di un nervo scoperto in tema di diesel: prima c'è stato lo scandalo delle emissioni taroccate che ha gettato un'ombra pesante sul comparto; quando finalmente le polemiche si stavano sopendo, è scoppiata nei giorni scorsi la bufera degli esperimenti su scimmie e umani esposti ai gas di scarico per presunti scopi «scientifici».
«La corte non ha disposto alcun divieto di circolazione ma ha semplicemente fatto chiarezza sulla normative», ha gettato acqua sul fuoco la ministra federale dell'Ambiente Barbara Hendricks, aggiungendo che i blocchi alla circolazione «possono essere evitati e il mio compito è proprio evitare che entrino in vigore».
La stessa cancelliera ha voluto rassicurare produttori e possessori di veicoli diesel ricordando che la decisione «riguarda solo alcune città dove occorre mettersi all'opera e non certo tutta la Germania o tutti gli automobilisti».
In un paese dove l'auto è anche chiamata «il secondo figlio», la sentenza arrivata da Lipsia ha fatto tremare milioni di polsi al volante, e nonostante le parole del governo, il timore è che il diesel sia avviato verso un inesorabile declino.
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