
È uno dei nodi del decreto Sicurezza che più infiammano la protesta, e contemporaneamente uno dei risultati più rivendicati dal governo. La norma che dà una stretta alle occupazioni abusive di case e immobili è quella che fa dire alla premier Meloni che «finalmente» si tutelano i «più deboli» e si difende «la proprietà privata».
Il decreto da convertire in legge entro il 10 giugno prevede misure da anni chieste da proprietari e associazioni, su tutte Confedilizia, che ne ha fatto una battaglia.
Il provvedimento introduce un nuovo reato, l'articolo 634-bis del codice penale, finalizzato al «contrasto dell'occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui». Di fatto la nuova fattispecie che si aggiunge al reato già previsto sulle occupazioni abusive di immobili, ma che aumenta le pene: che vanno da un minimo di due anni a un massimo di sette, rispetto alla forbice da un anno e tre anni dell'attuale articolo 633 del codice penale. E soprattutto prevede sgomberi veloci. Il cuore della norma.
Scatta la procedibilità d'ufficio se il reato è commesso nei confronti di persona incapace per età o per infermità, o se l'occupazione riguardi immobili pubblici o a destinazione pubblica. Nel caso di abitazioni, qualora la casa occupata risulti l'unica abitazione del denunciante, partono le procedure accelerate per lo sgombero. Così come è già accaduto a Mestre, due giorni fa, e a Ispica, dove la Polizia ha sgomberato un immobile occupato abusivamente da cinque tunisini, restituendolo alla legittima proprietaria, una donna anziana. La procedura prevista del decreto consente alle forze dell'ordine di intervenire intimando agli occupanti il rilascio immediato dell'immobile, sempre sotto le disposizioni della Procura. Che una volta avvenuta la riconsegna della casa al proprietario, chiede la convalida degli atti al Gip.
Confedilizia, con l'audizione del presidente Giorgio Spaziani Testa, aveva chiesto di intervenire in Parlamento e di estendere la norma sugli sgomberi accelerati a tutti gli immobili, garantendo la procedura non solo alle prime case, «ritenendo essenziale tutelare in ogni situazione il diritto di proprietà. Non vi è motivo per limitare la nuova procedura accelerata di liberazione degli immobili al caso di unica abitazione effettiva. Fare figli e figliastri non è mai opportuno, tantomeno quando si parla di violazioni così gravi». E ieri è arrivato su questo punto un ordine del giorno di Fratelli d'Italia a firma di Elisabetta Gardini, che chiede di applicare la stretta sulle occupazioni abusive anche ai casi in cui l'immobile occupato non sia l'unica abitazione effettiva del denunciante, «in modo da assicurare un'applicazione generalizzata dell'istituto e rafforzare maggiormente la tutela del patrimonio immobiliare».
Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, ha parlato comunque di una «norma rivoluzionaria. Mai più ladri di case a danno dei legittimi proprietari, spesso soggetti vulnerabili e fragili.
Finalmente difendere la proprietà privata e l'abitazione diventa un diritto e garantire la restituzione dell'appartamento una certezza. Iniziamo a combattere una piaga sociale che danneggia le categorie sociali più bisognose e gli anziani».