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Stop a Uber, ma c'è già la sostituta

Dopo il blocco deciso dal tribunale di Roma, dagli Usa nuova app pronta a subentrare

Stop a Uber, ma c'è già la sostituta

Roma - Uber affonda sotto i colpi del tribunale di Roma? All'orizzonte ci sono già piccoli cloni della killer app «nemica dei taxi» pronti a sbarcare nel Bel Paese. I giudici capitolini, accogliendo un ricorso per concorrenza sleale proprio delle associazioni di categoria dei tassisti, ha dato 10 giorni al Gruppo per sospendere i servizi di trasporto offerti alla clientela italiana con le varie app (UberBlack, UberX, UberSelect, tra le altre). La decisione ha fatto esultare le auto bianche e infuriare le associazioni di consumatori («ritorno al medioevo», ha commentato il Codacons) e la stessa azienda con base a San Francisco, che ha chiesto chiarezza al governo, criticando la tutela di «rendite di posizione» legate al passato e annunciando immediato ricorso per non trovarsi a breve fuorilegge. Di certo non è un buon momento per Uber, al centro di critiche anche in madre patria con tanto di piccola rivolta sui «social», dove in tanti hanno voltato le spalle al servizio di trasporto spingendo tra i trending topic di twitter l'hashtag #deleteuber. Da parte sua, Uber nega che i numerosi problemi e inciampi degli ultimi tempi ne abbiano danneggiato gli affari, sostenendo che anche in questi primi mesi del 2017 la crescita è stata superiore rispetto allo scorso anno. Crisi o no, le difficoltà sono innegabili. E c'è già un concorrente pronto ad approfittarne, per ora attivo solo Oltreoceano. Si chiama Lyft, funziona come Uber con app per smartphone iOS e Android e quattro diversi tipi di servizio, ed è nato a giugno 2012, nella «solita» San Francisco. I suoi due fondatori, i 33enni Logan Green e John Zimmer, hanno giocato all'ombra del più celebre concorrente, ma l'odore del sangue di Uber sembra aver stimolato la crescita di Lyft, con nuovi finanziamenti (tra gli investitori anche il colosso cinese dell'e-commerce Alibaba) e con il presidente, Zimmer che in un'intervista a Time ha puntato sulla carta-simpatia, definendo Lyft «un fidanzato migliore» rispetto a Uber.

In attesa di sfidarlo sui mercati internazionali.

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