La storia passa da Gerusalemme. Un giorno ad altissima tensione

Oggi il trasloco dell'ambasciata Usa voluto da Trump. Ci sarà sua figlia Ivanka con il marito, 800 gli invitati

La storia passa da Gerusalemme. Un giorno ad altissima tensione

Sono giorni particolari a Gerusalemme, una città che la normalità non sa nemmeno cosa sia. Oggi è il settantesimo anniversario della nascita dello Stato di Israele, il 14 maggio del 1948, in esecuzione (con un giorno di anticipo) della risoluzione 181 delle Nazioni Unite di qualche mese prima. E proprio oggi - non a caso - l'ambasciata americana si trasferisce nella capitale controversa. Un trasferimento al momento più simbolico che effettivo: la nuova ambasciata è il vecchio consolato in via David Flusser, nel quartiere di Arnona, davanti al quale è stata apposta una nuova targa. Da Tel Aviv si sono trasferiti solo l'ambasciatore David Friedman e un pugno di suoi collaboratori. Il resto del personale, circa 850 persone, continuerà a lavorare nella vecchia sede in attesa di costosi adeguamenti.

Una formalità o quasi, più che altro un modo per dar seguito alla decisione del presidente americano Donald Trump. Ma dal significato politico dirompente. Da ieri sono iniziate tensioni alimentate dai palestinesi, mobilitati da Hamas, che dovrebbero toccare il loro culmine domani, giorno in cui i Palestinesi commemoreranno l'altra faccia della storia, la Nakba, la «catastrofe»: ovvero l'esodo dei 700mila palestinesi che lasciarono le loro case in seguito alla nascita di Israele e i cui discendenti rivendicano il ritorno. Israele ha rafforzato la protezione al confine con la Striscia di Gaza, dove nell'ultimo mese e mezzo una quarantina di persone hanno perso la vita in scontri. Ad aggiungere elementi di preoccupazione l'inizio del ramadan, il mese sacro per i musulmani. Ieri ci sono stati scontri per un altro anniversario, quello della riunificazione di Gerusalemme sotto il controllo israeliano dopo la Guerra dei Sei Giorni nel 1967. Un gruppo di ebrei si è scontrato con fedeli islamici nella Spianata delle Moschee. L'invasione di campo da parte degli ebrei, definita una provocazione dai musulmani, ha costretto all'intervento la polizia israeliana che ha scortato il gruppo fuori dalla spianata. Ieri si è anche tenuta, alla presenza del presidente Reuven Rivlin, la cosiddetta flag dance, il corteo che dal centro della città si sposta tutti gli anni al Muro del Pianto per commemorare i caduti della stessa Guerra del Sei Giorni. Una manifestazione accompagnata solitamente da tafferugli. L'anno scorso i manifestanti assaltarono i negozi arabi che quest'anno sono stati invitati a chiudere dalle autorità di polizia ma hanno disatteso la consegna.

Gli occhi del mondo sono su Gerusalemme, che l'altra notte ha anche festeggiato - come raccontiamo qui sotto - la vittoria dell'Eurovision Contest (il vecchio Eurofestival) da parte della rotonda e indemoniata cantante Netta Barzilai. Ma naturalmente a tenere banco è l'inaugurazione della nuova ambasciata Usa a Gerusalemme. Invitati da tutto il mondo sono giunto nei giorni scorsi. La delegazione americana è guidata dalla figlia del presidente Ivanka Trump e da suo marito Jared Kushner. La first daughter si è fatta fotografare davanti al Muro del Pianto, e ha «instagrammato» l'immagine accompagnandola con un messaggio in cui assicura di pregare «per il potenziale sconfinato del futuro dell'alleanza Usa-Israele e per la pace».

E ieri il premier Benjamin Netanyahu ha tenuto una riunione di governo al Bible Lands Museum, durante la quale sono stati adottate una serie di decisioni che

rafforzano la posizione come capitale d'Israele, condizione ancora non riconosciuta dalla maggioranza della comunità internazionale. Poi ha incontrato Kushner e dato una cena di gala in onore degli ospiti. La storia è qui.

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