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Strage alla sinagoga di Vienna. L'ombra della jihad: "7 morti"

Nuovo attacco terroristico, spari e forse un kamikaze. La polizia: "Evitate il centro e rimanete chiusi in casa"

Strage alla sinagoga di Vienna. L'ombra della jihad: "7 morti"

«Almeno 3-4 terroristi hanno sparato all'impazzata su alcuni ristoranti per colpire nel mucchio. E prima che le autorità li bloccassero circolava un video che riprendeva uno degli attentatori. Anche se vestito in tuta bianca, dalla lunga barba ed i tratti somatici si capiva che non era un austriaco», racconta da Vienna, l'avvocato Alex Scheer, che ha lo studio legale proprio nella zona centrale dove si è scatenato l'inferno. Il terrore colpisce a Vienna Dopo il campo di battaglia francese la testa del serpente è rispuntata nella capitale austriaca. L'attacco sembra una classica operazione suicida con obiettivi multipli di una cellula jihadista. Anche se non si possono escludere altre matrici. Nel susseguirsi di notizie sembra che siano 6 le scene del crimine, ovvero gli obiettivi colpiti o le zone interessate dal sparatorie. I morti sarebbero 7 ed i feriti 15 con almeno 6 in gravi condizioni. Davanti alla sinagoga un attentatore è rimasto ucciso. Forse aveva una cintura esplosiva, non esplosa.

Poco dopo le 20 di ieri si è scatenato l'inferno in una zona centrale ella città non lontana dalla sinagoga. Un video ripreso con un telefonino da un balcone mostra una pesante sparatoria con alcuni uomini, probabilmente agenti che corrono, mentre si sente il gracchiare inconfondibile dei colpi di arma da fuoco. Si sentono delle urla in tedesco attorno ad un edificio basso e trasparente, di vetro con almeno cinque uomini attorno, che probabilmente danno la caccia ad uno o più terroristi. La prima notizia è stata lanciata via tweet da Florian Klenk, capo redattore del settimanale austriaco Der Falter, che parla di un attacco terroristico alla sinagoga della capitale con un uomo ucciso e diversi feriti. In realtà i terroristi volevano colpire gli ebrei, ma il luogo di culto era chiuso. Un errore tragicomico, che non ha fermato il terrore. Il presidente dell'Israelitischen Kultusgemeinde, Oskar Deutsch ha escluso vittime della comunità ebraica. Ai membri della comunità ebraica a Vienna è stata data indicazione di rimanere in casa, come l'intera popolazione. E a tutti gli ebrei è stato chiesto di rimuovere la kippah, il tipico copricapo per non farsi identificare dai terroristi. La polizia ha lanciato un appello di «evitare tutti i luoghi pubblici della città».

Un testimone oculare ha visto un uomo armato di un fucile mitragliatore che sparava a raffica scendendo lungo Seitenstätterstrasse una via principale, dove ha sede la sinagoga. Poi il conflitto a fuoco con gli agenti è avvenuto a Schwedenplatz, ma il commando si è spostato sparando verso una via zeppa di localini. E hanno cominciato a sparare in maniera indiscriminata nei ristoranti. Fra le vittime ci sarebbe almeno un agente di polizia, ma fino alle 23 la situazione era ancora confusa. Una parte del comando si sarebbe spostato dal centro in un altra zona paralizzando la capitale. Sarebbero 7 i terroristi ancora in azione.

Si sono susseguite notizie, in gran parte smentite, di sequestri di ostaggi in ristoranti o grandi magazzini, ma sembra che i terroristi siamo molto mobili e determinati. A tarda sera l'attacco continuava, ma tutto è iniziato ai primi di settembre con il processo a Parigi per la strage jihadista di Charlie Hebdo e la ripubblicazione sul settimanale decimato delle vignette su Maometto. Attraverso i canali dell'estremismo musulmano in rete, al Qaida ha lanciato l'appello a scattare la vendetta in Europa. Prima è toccato alla Francia con tre attacchi a colpi di coltello e decapitazioni.

E adesso Vienna con un salto di qualità militare che riporta all'incubo dei grandi attentati jihadisti a Parigi e Bruxelles.

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