"Strana coincidenza: tutti gli indagati dem dell'ala riformista"

La deputata piemontese Augusta Montaruli: "Il problema è nell'intera classe dirigente, non in una parte"

"Strana coincidenza: tutti gli indagati dem dell'ala riformista"
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Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia e vice capogruppo alla Camera, è di Torino, l'ultima città in cui inchieste della magistratura colpiscono politici del Pd: Mauro Laus, parlamentare dem, indagato per truffa aggravata, malversazione e infedeltà patrimoniale con 4 familiari, l'assessore comunale allo Sport Mimmo Carretta e la presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo.

Che cosa pensa del terremoto giudiziario in casa dem?

"Noto una coincidenza: dopo Fassino e Gallo adesso l'indagato è Laus in quel di Torino e, negli stessi giorni, Sala a Milano e Ricci nelle Marche. Sono tutti dell'ala riformista, non della cordata Schlein".

Che cosa vuol dire?

"Che è strano e non vorrei che provassero a raccontarci che il problema non riguarda tutta la classe dirigente dem, ma solo una parte. Perché è evidente che dovrebbero rivedere i criteri interni di selezione. Chiedo alla sinistra dov'è finita la questione morale, è evidente che il problema è più ampio di qualche caso isolato. Noi siamo stati sempre accusati dalla sinistra di non avere una classe dirigente e non è cosi, ma in ogni caso non mi sembra che le favolose amministrazioni rosse siano tali. La verità è che non esistono amministrazioni aprioristicamente brillanti perché sono a sinistra e altre che non lo sono perché stanno a destra".

Che impressione ha dei fatti di Torino?

"Non sono un giudice né un avvoltoio e auguro ai politici indagati di potersi difendere e chiarire. Noi non cerchiamo di fare la morale agli altri".

Siete garantisti...

"Ovviamente sì. Siamo garantisti sempre, con tutti. Mentre la sinistra lo è a giorni alterni e ha un approccio diverso se si tratta di un esponente Pd o della maggioranza".

Si riferisce a qualche caso in particolare?

"No, parlo di uno stile generale, di rispetto della persona, di un mood: nell'opposizione ci si dimentica delle questioni giudiziarie quando sono scomode e ci si accanisce quando sono utili".

Che pensa dello scandalo milanese e della decisione del sindaco Sala di non dimettersi?

"Come ha detto la nostra premier, lui deve valutare se può proseguire l'attività nelle istituzioni anche se è impegnato a difendersi. Certo, registro che a Milano intere famiglie si trovano in un limbo di incertezza che paralizza ogni attività e danneggia l'economia. È successo anche a Torino".

Quando?

"La mia città ha visto l'amministrazione sciagurata dell'allora sindaca 5S Appendino, non esente da inchieste che appunto paralizzarono la città. E oggi il sindaco Lo Russo, con la sua amministrazione fallimentare, si trova molto in difficoltà. Al centro di veti incrociati, cerca di convincere il Pd ad appoggiarlo e rincorre l'estrema sinistra con provvedimenti come l'esproprio delle case sfitte che colpisce la proprietà privata o la sanatoria del centro sociale Askatasuna. E, dall'altra parte, vorrebbe che il M5S lo sostenesse, mentre pensa di sostituirlo".

L'altro scandalo ha colpito Matteo Ricci,

candidato del Pd alla guida della regione Marche.

"Nelle Marche ci battiamo sul piano delle competenze e del merito. Acquaroli è nettamente superiore a Ricci e per questo vincerà, non grazie a inchieste giudiziarie".

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