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Lo strano "centro" di Calenda: prima la Raggi e ora De Magistris

Carlo Calenda, dopo aver votato Virginia Raggi per la presidenza della commissione Expo, candida un uomo di De Magistris per la Città metropolitana di Napoli

Lo strano "centro" di Calenda: prima la Raggi e ora De Magistris

La curiosa idea di "centro" targata Carlo Calenda prende forma: dopo aver votato la grillina Virginia Raggi alla presidenza della commissione Expo di Roma, è spuntato un candidato nelle liste di Azione in quota Luigi De Magistris.

Per le elezioni della Città metropolitana di Napoli, infatti, la lista "I territori in Azione" schiera anche Domenico Marrazzo, che proprio l'ex sindaco partenopeo aveva individuato per la carica di vice della Città metropolitana. Anche le cronache campane riportano il posizionamento dell'esponente piazzato nella formazione politica calendiana: la quota è sempre di De Magistris che certo non è noto per essere un esponente di "centro".

Carlo Calenda, insomma, insiste con la sua narrativa tesa a voler rappresentare un terzo polo, equidistante ed indipendente rispetto al centrodestra, che spesso definisce sovranista, ed al centrosinistra a trazione grillina, con cui l'ex ministro non vuole avere a che fare. La realtà, però, smentisce questa impostazione: dapprima Azione ha avallato, votandola, la Raggi per la presidenza di una commissione strategica per il futuro della capitale; poi, spulciando le persone candidate per la Città metropolitana di Napoli, è stato facile rintracciare un politico associato dalle cronache a Dema, Democrazia ed Autonomia, che è poi il movimento lanciato dall'ex primo cittadino del capoluogo campano.

La scelta di sostenere la Raggi in un organo dell'amministrazione romana ha provocato un terremoto, con Italia Viva che, dopo aver sostenuto Calenda come candidato sindaco durante la campagna elettorale, non ha voluto partecipare al voto della commissione Expo, costituendo poi in gruppo autonomo al Campidoglio.

Il partito guidato da Matteo Renzi non ha digerito l'accordo politico tra il leader di Azione ed il resto del centrosinistra sul concedere all'ex primo cittadino di Roma un incarico attraverso cui la Raggi potrà "rientrare dalla finestra", così come si è potuto ascoltare durante le polemiche di qualche giorno fa.

Rispetto a Napoli, Calenda era parso severo nei giudizi sull'amministrazione guidata da Luigi De Magistris: "A Napoli Azione sosterrà convintamente Antonio Bassolino. Dopo il disastro di De Magistris abbiamo bisogno di persone esperte e capaci. Quello di cui sicuramente invece non abbiamo bisogno è di portare i 5S al governo della città", aveva tuonato soltanto lo scorso giugno, così come ripercorso da Repubblica.

Si replicherà che la Città metropolitana è un organo diverso dal Comune ma insomma siamo alle solite: Carlo Calenda ha un'idea di "centro" tutta sua.

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