Lo strano "quoziente elettorale" che piace a Ncd

Gli alfaniani vorrebbero introdurre nella Costituzione il diritto dei genitori di avere "un voto plurimo ponderato" sulla base del numero dei figli minorenni

Lo strano "quoziente elettorale" che piace a Ncd

In politica e in guerra tutto è lecito, soprattutto se l'obiettivo è raggranellare qualche voto in più. Ma l'idea lanciata dal Nuovo centrodestra di introdurre nella Carta costituzionale il diritto dei genitori di avere «un voto plurimo ponderato» sulla base del numero dei figli minorenni in deroga all'articolo 48, secondo comma della Costituzione, anche se appare poco più che una provocazione merita un ragionamento. La proposta nasce, dicono gli estensori, per «evitare che la rappresentanza politica si tari sulle generazioni più anziane», come se il genitore votasse secondo i gusti del figlio (improbabile, ma tant'è) e si basa su una vecchia intuizione di Antonio Rosmini del 1848 ripresa negli anni scorsi sia dal Parlamento europeo nel 2008 sia, più di recente, in analoghe iniziative di altri stati membri della Ue, la Germania su tutti. La richiesta del voto plurimo, che si potrebbe ribattezzare «quoziente elettorale», e soprattutto l'iniziativa di piazza Farnese hanno senza dubbio il merito di rimettere al centro della discussione politica la famiglia e di chiamare a raccolta i cattolici, spaesati dal nuovo corso e forse troppo frettolosamente sacrificati a destra in nome di alcuni diritti «emergenti» sulle coppie di fatto, omosessuali ed etero, e sulla fecondazione assistita (su cui, peraltro, il Papa ieri ha detto parole molto chiare). E bene fanno Angelino Alfano e i suoi a voler scippare agli alleati di centrodestra il primato su un tema eticamente sensibile. Fin qui la politica. Poi però c'è l'aspetto pratico. L'Italia ha un calo di natalità spaventoso: siamo passati dal milione di neonati degli anni Sessanta a circa 400mila, con un'incidenza degli stranieri che in molti casi supera il 10% visto anche l'improvviso calo della fertilità al Sud, storica nursery d'Italia, e la tendenza delle donne a fare figli in età sempre più avanzata: in Italia infatti l'età media del concepimento è adesso ferma a 32 anni, tra le più alte d'Europa, 8 figli su 100 hanno mamme over 40.

Non sarà il voto plurimo a convincere le donne a fare più figli, servono politiche mirate come il bonus bebè (la sinistra che oggi lo esalta lo bollò come «idea fascista» quando fu lanciato da Berlusconi), anzi. Il quoziente elettorale premierebbe alla lunga chi i figli li fa nonostante tutto, cioè gli immigrati. Qualcuno spieghi ad Alfano che non votano Ncd...

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