Stretta per la tutela dei minorenni: in Europa scoppia la guerra del porno (e i siti hard chiudono per protesta)

Parigi obbliga il controllo dell'età: bloccate le pagine on line. I piani degli altri Paesi. E l'Ue indaga sui colossi web

Stretta per la tutela dei minorenni: in Europa scoppia la guerra del porno (e i siti hard chiudono per protesta)
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In Europa è scoppiata la guerra del porno (e sembra solo all'inizio). A guidare la rivoluzione sono le pornostar francesi. Da ieri pomeriggio in Francia i principali siti del settore - Pornhub, YouPorn e Redtube - hanno oscurato i video a luci rosse: gli utenti che si collegano (7 milioni al giorno) non potranno più accedere ai filmati ma verranno accolti da un'immagine de «La libertà che guida il popolo», il dipinto di Delacroix. Sotto le immagini campeggerà la scritta: «La libertà non il tasto off».

Lo sciopero dei filmati hard è il risultato di un lungo braccio di ferro sulle regole di accesso, in particolare quelle sulla verifica dell'età degli utenti. Secondo la nuova legge, i siti devono esigere dall'utente l'invio di una foto o di parte di un documento di identità per provare la maggiore età senza divulgare la propria identità. L'Arcom, l'authority francese del digitale e dell'audiovisivo, prenderà pesanti sanzioni in caso contrario, fino all'oscuramento dei canali. Per Alex Kekesi, presidente di Aylo (la società che gestisce le piattaforme), si tratta di norme «irragionevoli, sproporzionate e inefficaci» e ovviamente difende il business (milionario) dei video. Per le autorità c'è un allarme sociale a cui porre rimedio per evitare che i minorenni crescano con un'idea distorta e violenta del sesso. Dei 7 milioni di utenti dei siti, 2,3 milioni sono minori: il 21% ragazzi di 10-11 anni, il 59% di 14-15 anni.

Già dal 2020 la legge francese vieta l'esposizione dei minori a materiali pornografici, ma il limite era facilmente aggirabile semplicemente rispondendo (sulla fiducia) alla classica domanda: «Hai più di 18 anni?». Nel 2023 il parlamento francese ha reso i controlli più rigidi.

Il problema del controllo dei limiti di età infuoca anche l'Unione europea: Pornhub, Stripchat, Xnxx e Xvideos sono finiti nel mirino di un'inchiesta della Commissione europea che li accusa di non aver adottato misure sufficienti. Per risolvere il problema, l''Ue sta creano un'app per la verifica dell'età gestita direttamente da Bruxelles e da estendere non solo ai siti porno ma a tutti i social. Di fatto, centralizzando i controlli, senza lasciarli in mano a ogni singola piattaforma.

La nuova regola riguarderà anche l'Italia, dove tramonta l'idea di usare lo Spid per connettersi ai siti. Anche nel nostro paese

l'Agcom chiede tutele e filtri sicuri: «Un livello più elevato di protezione per i minorenni dai contenuti che potrebbero nuocere al loro sviluppo fisico, mentale o morale».

Ma non è solo l'accesso precoce alla pornografia a preoccupare le autorità. Da combattere c'è tutto ciò che i social deformano, raccontano come non è, vendono come un modello appetibile. Tra questi contenuti anche quelli che inducono all'anoressia, proponendo immagini di ragazze eccessivamente magre. Tik tok ha censurato la moda del momento, bloccando l'hashtag #SkinnyTok, dopo le preoccupazioni della Commissione europea e del regolatore dei contenuti digitali francese Arcom.

Ora, digitando l'hashtag, ci si collega a un avviso che prova ad aiutare chi potrebbe avere problemi psicologici relativi al proprio aspetto a chiedere una mano. Così come succede per altri hashtag relativi ad argomenti sensibili come suicidio o autolesionismo.

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