Sequestrata, drogata, violentata ripetutamente da cinque nigeriani e costretta a prostituirsi con degli stranieri. Sono stati cinque giorni d'orrore per una 20enne di San Cataldo (Caltanissetta). Nemmeno un sequel di Arancia meccanica partorito dalla mente di Stanley Kubrick oserebbe tanto. Ma in questo caso la realtà supera la fantasia. I cinque giorni vissuti dall'universitaria sono il peggiore degli incubi mai sognati, terminato quando è riuscita a sfuggire ai propri aguzzini. Ma dimenticare sarà impossibile.Tutto ha avuto inizio domenica 22 novembre. La ragazza si è fatta accompagnare dalla mamma nel centro di Caltanissetta da dove, con degli amici, si è diretta in un casolare di campagna per una festa. Da quella sera la famiglia non ha avuto più notizie. Secondo la ricostruzione fatta dalla ragazza ai carabinieri della tenenza di San Cataldo, dove è andata accompagnata dai genitori, indossando ancora gli abiti da uomo racimolati prima della fuga, domenica sera ha bevuto alcolici. Deve avere perso i sensi perché quando si è svegliata si trovava nuda in un letto, in una casa fatiscente con dei nigeriani che le avevano sottratto documenti, cellulare e vestiti. L'hanno stuprata a turno, mentre la tenevano d'occhio perché non fuggisse, e l'hanno drogata, inducendola in uno stato di costrizione e impotenza fisica e psicologica, per controllarla meglio. Un sequestratore le ha rasato i capelli, forse per frustrarla ancora di più. E l'hanno persino ceduta ad altri stranieri che si avvicendavano pagando il nigeriano proprietario della casa per stuprarla. È stata costretta a prostituirsi da lunedì mattina a venerdì pomeriggio. Cinque interminabili giorni di terrore fin quando è riuscita a intravedere uno spiraglio di libertà. È fuggita. E con i genitori è andata dai carabinieri, che proprio quella mattina avevano raccolto la denuncia di scomparsa. Pur non essendo riusciti a mettersi in contatto con la figlia, non si erano allarmati prima in quanto è solita dormire da amici. La vittima ha indicato agli investigatori le due case adiacenti nel quartiere Angeli del centro storico di Caltanissetta che per cinque giorni sono state la sua prigione. All'arrivo dei militari della Compagnia di Caltanissetta, diretti dal capitano Mauro Epifani, un nigeriano ha tentato la fuga, ma è stato bloccato. Sono cinque i nigeriani arrestati, tre dei quali pregiudicati. Tutti sono regolari in territorio italiano. Sono il 34enne Cross Agbai, il 31enne Majesty Wibo, Amaize Ojeomkhhi, 27 anni, Lucky Okosodo, 23 anni e Lawrence Ko Oboh, 40 anni.I carabinieri hanno rinvenuto nelle abitazioni gli effetti personali della vittima e, a conferma della sua versione, i valori clinici relativi alla presenza di stupefacenti erano altissimi, come accertato all'ospedale di Caltanissetta. Nelle case c'era della droga e anche due coltelli a serramanico. Gli stranieri, tutti riconosciuti dalla ragazza, sono rinchiusi nel carcere di Caltanissetta, accusati di riduzione in schiavitù, sequestro di persona, violenza sessuale, sfruttamento della prostituzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lunedì hanno negato ogni addebito in udienza di convalida.
Ma il gip ha convalidato i fermi e, accogliendo la richiesta della procura, ha disposto la misura cautelare in carcere. I carabinieri cercano complici. Sono state effettuate decine di perquisizioni, anche con l'utilizzo di unità cinofile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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