"C'è un ottimismo realista negli italiani, che hanno superato la paura e si sono lasciati alle spalle le scorie del Covid". Il sociologo Gianni Bientinesi sorride mentre mostra al Giornale i risultati della ricerca Ri Generazione condotta da Business Intelligence Group di cui è amministratore delegato. Si tratta di una ricerca condotta dal 2020 al 2025, realizzata in collaborazione con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, con 9.579 interviste a italiani over 25. C'è voglia di uscire dalla crisi, dietro la resilienza di un Paese uscito malconcio dalla pandemia emerge "la sua vocazione alla rinascita, all'innovazione e alla speranza". È uno scenario di cui il governo deve tenere conto nella manovra finanziaria. Nei giorni scorsi anche l'Istat aveva registrato una fiducia dei consumatori in lieve ripresa da 96,2 a 96,8 con "un complessivo miglioramento delle opinioni, soprattutto sulla situazione personale e su quella futura" e un cauto ottimismo "sulla situazione economica generale e corrente", come per le imprese (con un indice di fiducia salito da 93,7 a 94,3). Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, dopo essere aumentato dello 0,7% nei due anni precedenti. I consumi privati dovrebbero crescere a ritmi moderati ma stabili (+0,7%) grazie alla crescita degli investimenti (+1,2%), dell'occupazione (+1,1% nel 2025 e +1,2% nel 2026) e delle retribuzioni, con i recenti aumenti contrattuali per pubblica amministrazione e sanità che la Cgil ha deciso di non sottoscrivere. Adesso arriva la conferma da questo studio durato cinque anni. Lo si vede con la propensione al consumo, indice di una rinnovata fiducia degli italiani nell'economia: dall'atteggiamento di cautela del 2021, con un 30% di intervistati che dichiarava di voler risparmiare di più, oggi c'è una maggiore attenzione a privilegiare prodotti e marchi italiani e a riaffermare il valore dell'identità nazionale (per il 37% degli intervistati), una maggiore attenzione ai prodotti di qualità e di lunga durata (+9 punti rispetto al 2021) contro un 21% che preferisce prodotti economici in risposta all'inflazione e i prodotti ecosostenibili (il 25%). La propensione al risparmio è salita al 34% "ma con una prospettiva di ottimizzazione, non di rinuncia". C'è insomma il ritorno a "una nuova normalità, più umana e selettiva, dove valori come la famiglia, il tempo libero e la centralità delle relazioni autentiche e significative tornano al centro delle scelte", sottolinea Bientinesi. Un ottimismo che non è "sognante, impossibile ma molto concreto, basato su una ritrovata fiducia e una maggiore attenzione alla salute e alla forma fisica". Sono dati che confermano il trend anticipato da Confcommercio nei giorni scorsi: nonostante la crescita dell'e-commerce oltre due italiani su tre che vogliono vivere in quartieri con più negozi di prossimità, a fronte di un trend di "desertificazione commerciale di centri storici e periferie" da invertire "con regole chiare, stabili ed eque", ha ricordato il presidente Carlo Sangalli, magari facendo tornare in vita locali sfitti attraverso canoni più accessibili e incentivando innovazione e nuove tecnologie, valorizzando anche il valore delle nostre case: un appartamento in una zona ricca di negozi vale mediamente il 23% in più rispetto a uno situato in un'area poco servita. "Dopo decenni di stagnazione e recessione anche il Sud è ritornato a crescere, ripartono gli investimenti e si rafforzano le filiere strategiche", sottolinea il sottosegretario a Palazzo Chigi Luigi Sbarra. L'Italia ritrova appeal anche come meta interna di turismo e svago, scelta da un italiano su tre (+6% rispetto all'anno scorso) "a conferma di un turismo più locale, sostenibile e identitario" e preferisce trascorrere più tempo a casa (+16 punti rispetto al 2021) e dedicare più tempo a parenti e amici.
Secondo Giuseppe Turchetti, Prorettore della Scuola Sant'Anna di Pisa, non certo un osservatorio di simpatie governative ma credibile e istituzionale, "grazie a questi dati possiamo fornire a imprese e istituzioni pubbliche spunti importanti per sviluppare prodotti e servizi più rispondenti ai bisogni della popolazione".