Berlino - Fino al 5% di voti in più rispetto ai propri avversari. È quanto possono sperare di ottenere alle elezioni i candidati di bell'aspetto. Essere belli, insomma, non sarà una virtù, ma nella vita di certo non guasta e la politica non fa eccezione. A conforto di un dato noto ai più, arriva dalla Germania una ricerca scientifica: l'ha condotta il professor Ulrich Rosar, preside della facoltà di Scienze Umane all'università Heinrich Heine di Düsseldorf. Negli ultimi 16 anni Rosar e il suo team hanno analizzato i profili di 1.786 politici candidati al Bundestag o ai parlamenti regionali, cercando di capire se esista un legame fra attrattività fisica e successo elettorale. I profili in questione, ha spiegato il sociologo alla Welt, sono stati giudicati da una giuria composta da 12 uomini e 12 donne su una scala di attrattività che va da 0 a 6.
Il metodo empirico ha confermato come esista un legame «molto significativo» fra avvenenza e voti incassati. Lo studio spiega che molte delle decisioni in cabina elettorale vengono prese anche all'ultimo minuto e, soprattutto in assenza di informazioni chiare su temi politici complessi, le scelte possono essere influenzate da «caratteristiche slegate al ruolo dei candidati». La ragione è semplice: elettori ed elettrici tendono ad attribuire ai candidati più belli caratteristiche più positive di quelle riconosciute ai loro avversari più brutti. L'importanza dell'aspetto fisico supererebbe quella del titolo di studio o valutazioni legate al genere o all'origine etnica. Solo la familiarità individuale dei singoli politici è più importante del loro aspetto, ha sottolineato la co-autrice Sabrina Schöttle, secondo cui i leader ritenuti non attraenti come la cancelliera Angela Merkel (1,04 punti) o il suo rivale Spd Martin Schulz (1,67 punti) vincono nei propri collegi perché sono conosciuti e riconosciuti dagli elettori. Con 4,08 punti apre la top ten dei più noti la statuaria Sahra Wagenknecht, leader dei social-comunisti (die Linke). A distanza, la insegue il numero uno dei Liberali Christian Lindner (3,43), tallonato da Alice Weidel dei populisti di AfD a quota 3,25. Chiude la classifica il 77enne Alexander Gauland, sempre di AfD, con 0,54 punti. Nei collegi uninominali l'avvenenza renderebbe fino al 5%, e il 3 nelle liste proporzionali.
Tuttavia il solo aspetto fisico non basta a far carriera. Lo provano due casi. Lindner ha puntato tutta la campagna dei Liberali su proprie gigantografie in bianco e nero da rivista di moda per riportare il partito al governo. Guadagnato un abbondante 10,7%, a novembre ha però mandato a gambe all'aria la nascente coalizione Giamaica, deludendo fortemente gli imprenditori (che ora si aspettano più tasse) e perdendo molti consensi negli ultimi sondaggi.
Se sei bello e vano, poi l'elettore non ti vota più. D'altro canto, se sei vecchio, brutto e cattivo come lo xenofobo Alexander Gauland ma sai intercettare e governare un vero e proprio smottamento politico, alla fine raccogli lo stesso un sacco di consensi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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