Mondo

Stuprata e bruciata viva davanti ai genitori

In India la violenza contro le donne resta un problema culturale apparentemente irrisolvibile

Stuprata e  bruciata viva  davanti ai genitori

In India la violenza contro le donne resta un problema culturale apparentemente irrisolvibile. L'ultima atrocità, riferita ieri dall'agenzia di stampa Ians, è stata commessa ai danni di una sedicenne, che è stata prima violentata da un branco nello Stato di Jharkhand e successivamante bruciata viva davanti ai genitori.

Una violenza estrema quella avvenuta nel villaggio di Rajakendua, nel distretto di Chatra. Qui quattro ragazzi hanno prima sequestrato la ragazza nei pressi della sua abitazione e poi l'hanno costretta a subire ripetute violenze sessuali. Condannati dal consiglio del villaggio a pagare una multa equivalente ai nostri 625 euro i quattro non solo hanno contestato il diktat del Panchayat, ma sono andati a casa della vittima, hanno malmenato i genitori e hanno bruciato viva la ragazza. I familiari hanno denunciato il caso alla stazione di polizia di Itkhori. I quattro hanno rischiato di essere linciati dagli abitanti del villaggio.

Eppure appena due settimane fa da Delhi a Mumbai, da Chandigarh a Srinagar, da Bangalore e Goa, una parte dell'India era tornata a manifestare con la stessa carica di rabbia che l'aveva vista in piazza sei anni fa per la violenza sessuale e l'uccisione di una studentessa ventenne a bordo di un bus della capitale. A metà aprile, durante il fine settimana migliaia di persone erano scese in strada a protestare: molti issavano cartelli per la pena di morte, altri urlavano slogan contro il governo del Bjp accusato di difendere i colpevoli degli ultimi due casi, tantissimi piangevano di impotenza di fronte alle crescenti atrocità contro donne e bambine. A far partire la rivolta questa volta era stata la storia di Asifa Bano, 8 anni stuprata e uccisa a gennaio da un branco di religione induista.

Come detto, la violenza sessuale è una piaga della società indiana: ogni anno vengono denunciati mediamente 40.000 casi di stupro, ma secondo gli osservatori i dati ufficiali sono solamente la parte visibile di un iceberg, conseguenza della radicata cultura del silenzio che permea la società indiana sul tema. Società dove succedono cose incredibili. Lo scorso novembre la Casta dei Cavalieri indiana aveva offerto la bellezza di 10 milioni di rupie (circa 130.000 euro) a chi fosse riuscito a bruciare viva la protagonista del film «Padmavati», Deepika Padukone.

La 31enne attrice di Bollywood lavora anche come modella ed è considerata una delle più belle donne del mondo.

Commenti