
"Ho sempre pensato che Giorgio Armani fosse un fratello spirituale per la mia mamma: erano molto diversi eppure così affini, due persone rigorose ed essenziali con il culto del lavoro e della buona educazione".
Lavinia Biagiotti è un fiume in piena nel ricordare il rapporto tra lo stilista-imprenditore e sua madre Laura, una colonna portante del made in Italy.
Lei era una bambina quando è nato il fenomeno del made in Italy, ricorda qualcosa di quel momento e dei suoi protagonisti?
"Ho avuto la fortuna di essere un po' coccolata dai grandi protagonisti di questa generazione straordinaria e anche di veder nascere non solo un metodo basato su professionismo e dedizione, ma proprio un modo di essere stilisti e imprenditori con un'attenzione al dettaglio eccezionali e un rispetto totale delle persone. Quello che Armani lascia a tutti noi e che mia madre ha lasciato a me è l'incapacità di accontentarsi".
Ha mai visto Re Giorgio lavorare?
"Si, un po' di volte e ho sempre avuto la sensazione che fosse una persona presente per fare e dare il massimo. Nonostante una carriera eccezionale lui nel backstage era quello che lavorava di più e senza risparmio. Penso sia una lezione grandissima in un mondo che corre tanto veloce come quello della moda e che spesso perde il senso del nostro fare che deve essere dare sempre il meglio. La sua era sicuramente una vocazione"
Il primo ricordo che ha di lui?
"Quando sono nata ha regalato alla mamma un bracciale con inciso il mio nome. Lei l'ha indossato fino all'ultimo: avevano un'amicizia solida e sincera che non necessitava di vacanze o feste insieme. Mamma mi ha raccontato spesso di quei fantastici anni '70 in cui entrambi hanno fondato le loro aziende. Poi c'è stata l'indimenticabile One Night Only a Roma nel 2013, con la bellissima sfilata al Colosseo Quadrato. È stata la prima e unica volta in cui mia madre ed io siamo state sedute accanto in prima fila a uno show. In prima fila a tenerci per mano".
Un momento speciale
"Mamma era emozionatissima. Aveva compiuto 70 anni, lavorava da una vita nella moda ma per tutto il tempo mi diceva guarda che bello quel ricamo, ma hai visto quel taglio in sbieco come è fatto bene e non parliamo degli orli. Insomma voleva farmi vedere la bellezza del loro lavoro ma anche sottolineare lo sforzo che stava facendo lui. Quando siamo andate a salutarlo nel backstage si sono dati un abbraccio lunghissimo e credo che in quell'abbraccio si siano rivisti i grandi sacrifici che hanno fatto e le grandi soddisfazioni che li hanno premiati. Quando mamma è mancata nel 2017 mi ha telefonato Roberta Armani dicendo: Ti passo lo zio Giorgio. Lui ha detto non sei sola e hai avuto una mamma straordinaria.
Tre mesi dopo, a settembre mi hanno invitata alla sfilata e mi hanno accolta non solo con un affetto familiare ma anche con onori e attenzioni incredibili. Giorgio è stato affettuosissimo in backstage perché il giorno dopo avrei sfilato per la prima volta senza mamma. La sua frase non sei sola mi ha dato tanta forza".