Roberto Peverelli è il dirigente dell'Istituto d'Istruzione Superiore Paolo Carcano di Como, 1500 iscritti spalmati tra liceo e istituti tecnici dell'area moda, chimica e grafica. C'è dispersione anche qui nell'insospettabile nord. Ma il disagio non c'entra: molti ragazzi sono attratti dal mondo del lavoro che nell'area comasca non manca e se ne vanno preferendo un mestiere allo studio. Lui però ha dimezzato la fuga verso il lavoro veloce e poco qualificato. E il suo successo lo deve soprattutto all'impegno dei privati che sostengono il costo di psicologi, dei progetti e delle attrezzature di laboratorio. «Fondazioni e aziende private ci danno un grande sostegno - spiega - Ci hanno regalato un laboratorio per la progettazione dei tessuti e anche la manutenzione dei telai ce la garantiscono le aziende. Senza il loro supporto non avremmo potuto approvare dei progetti che appassionano i ragazzi e garantiscono una formazione specializzata necessaria per entrare nel mondo del lavoro. Lo Stato non avrebbe potuto garantire tutto questo». ma non c'è solo questo: c'è il lavoro di didattica di cui Peverelli è orgoglioso. «Abbiamo lavorato su più fronti introducendo la formazione dei docenti e un sostegno all'apprendimento per i più fragili.
Ci sono sempre due o tre psicologi che girano nelle classi e aiutano i ragazzi ad affrontare il disagio che a volte li attanaglia: ci sono studenti con molte fragilità, che hanno paura di non essere adeguati, che non hanno acquisito un metodo di studio. Ma il loro blocco viene spesso superato brillantemente». Un aiuto anche psicologico per andare a scuola. E uscire uomini migliori.
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