Coronavirus

"Sud più a rischio", preoccupa la Campania

Niente bevande d'asporto dopo le 22 e feste con venti invitati al massimo

"Sud più a rischio", preoccupa la Campania

I contagi sono in aumento, ma sono in aumento anche i tamponi. Detto questo, con i 1.648 casi positivi di ieri, l'andamento degli infetti resta costantemente in crescita. Ci si prepara alle settimane più a rischio, quelle in cui le temperature si abbasseranno e si starà meno all'aperto, permettendo al virus di circolare più facilmente.

Ieri l'ospedale Spallanzani di Roma ha annunciato di aver approvato il piano per affrontare la seconda ondata. In caso di un aumento considerevole dei pazienti, il polo sanitario sarà infatti quello in prima linea, in particolar modo per i casi più gravi. I malati ricoverati in nei reparti di terapia intensiva - dove sono disponibili 11mila letti per qualsiasi tipo di emergenza - ad oggi sono «solo» 271 in più e, dato che fra tutti va considerato con attenzione, sono aumentati i decessi, passati da 16 lunedì a 24 ieri. I dati del ministero della Salute registrano anche un'impennata dei guariti, ben 1.316 (contro i 773 di lunedì).

La regione con più casi è la Campania (+286), seguita da Lazio (219) e Lombardia (203). Sopra i 100 casi anche la Sicilia (163) e il Veneto (140). Nessuna regione a zero contagi ma quella che va meglio è il Molise con un solo caso nuovo.

Proprio in Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca ha fatto scattare l'obbligo di mascherina anche all'aperto fino (per ora) al 7 ottobre, i restringimenti diventano ancora più severi. Vietata la somministrazione di bevande all'aperto o da asporto dopo le 22, vietati persino i distributori automatici dopo l'ora del coprifuoco per evitare di creare assembramenti e disincentivare la gente a stare in giro. Insomma, dopo le 22 potranno restare aperti solo i locali in grado di garantire un servizio al tavolo o al bancone, con dovuto distanziamento. Lo svolgimento di feste e di ricevimenti è consentito esclusivamente nel rispetto del limite massimo di 20 partecipanti per ciascun evento. In Campania si corre ai ripari sui vaccini anti influenzali. E le cose sembrano funzionare. «Al mio distretto sanitario di Napoli hanno consegnato tutte le scorte vaccinali necessarie per la campagna antinfluenzale e antipneumococcica da me richieste - fa notare Silvestro Scotti, segretario generale Federazione dei medici di medicina generale - e questo ci permetterà di cominciare la campagna già dal primo ottobre. Ottima cosa: la possibilità di iniziare a vaccinare prima consente ai medici di famiglia di organizzare al meglio gli accessi presso gli studi, senza creare assembramenti. Oltretutto siamo in condizioni di poter rispettare le raccomandazioni del Ministero della Salute». Appelli che, almeno in questo caso, non resteranno sulla carta e basta.

Obbligo di mascherina all'aperto nel week-end in centro a Bologna, in vigore da questo venerdì alle 18 a domenica alle 24, in tutto il centro storico.

Lo ha annunciato il sindaco Virginio Merola che continua a tener chiusa pazza San Francesco, soprattutto dopo aver constatato che sono 97 in più rispetto a lunedì i contagi in Emilia-Romagna (di cui 21 a Bologna) e l'età media dei nuovi positivi è 38 anni.

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