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Sul caso Consip aperti due nuovi fascicoli per fuga di notizie

La procura di Roma indaga sui dettagli coperti da segreto apparsi sui quotidiani

Sul caso Consip aperti due nuovi fascicoli per fuga di notizie

Ci sono due nuovi fascicoli negli armadi della procura di Roma, con accuse relative alle notizie pubblicate di recente dalla stampa italiana sul caso Consip e che rendevano conto delle audizioni avvenute in Csm sull'argomento.

Fasciscoli per il momento a carico di ignoti, ma che puntano a capire chi abbia rotto il segreto d'ufficio, in riferimento a due episodi distinti in cui notizie che non dovevano essere rese note sono finite sulle pagine dei quotidiani.

Sulle pagine di Repubblica erano finite le parole del capitano del Noe Gianpaolo Scafarto e del colonnello Ultimo. "Abbiamo in mano due bombe", dicevano alla procuratrice di Modena Lucia Musti nella primavera del 2015, quando aveva appena ricevuto gli atti dell'inchiesta sugli affari della coop Cpl Concordia, che contenevano una conversazione tra l'ex premier Renzi e il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi.

"Uno scandalo nato per colpirmi", ha accusato l'ex premier, aggiungendo: "Quelli che volevano usare Consip per gettare fango addosso a me vedranno nei prossimi mesi questo fango ritorcersi contro, il tempo è galantuomo".

La commissione sta intanto ascoltando i Procuratori aggiunti di Napoli Alfonso D'Avino e Giuseppe Borrelli.

A fine luglio erano già stati ascoltati dalla commissione il procuratore generale di Napoli Luigi Riello e il facente funzione Nunzio Fragliasso.

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