
È previsto domani a Palazzo Chigi un vertice di maggioranza con i leader del centrodestra e la premier Giorgia Meloni per fare il punto sui temi dirimenti della manovra. Oltre alle proposte da mettere in campo per le pensioni si parlerà della rottamazione, fortemente voluta dalla Lega, ma su cui da mesi frena il viceministro dell'Economia Maurizio Leo. Anche il Carroccio ora ritiene molto probabile un ridimensionamento rispetto alle previsioni iniziali di 120 rate in 10 anni. L'ipotesi di lavoro più accreditata è una rateizzazione su 8 o 9 anni, con un versamento minimo di 50 euro per accelerare la sanatoria sulle piccole cifre. C'è poi da definire il taglio dell'Irpef per il ceto medio: per garantire l'equilibrio dei conti si attende un taglio della seconda aliquota di due punti, dal 35% al 33%, ma lasciando lo scaglione invariato da 28mila a 50mila euro. Forza Italia però punta al "massimo possibile", estendendo la misura ai redditi fino a 60mila euro. Si lavora intanto anche per rendere strutturali già con questa manovra i fondi per i centri estivi. Un'indicazione contenuta nel Dpfp e confermata dalla ministra alla Famiglia Eugenia Roccella. In una manovra che parte da 16 miliardi, un forte sacrificio sarà chiesto soprattutto ai ministeri con circa 10 miliardi di tagli.
Ministeri che sono sotto la lente del Mef anche sullo stato di avanzamento delle autorizzazioni di spesa pluriennali di carattere non permanente sulle spese di investimento: un monitoraggio da cui emergono ritardi dalla salute ai giovani.