È ancora vuota la Maria Cristina Onorato, la nuovissima nave merci varata ieri nei cantieri di Flensburg (ultimo lembo di Germania al confine con la Danimarca), eppure già si sa con certezza come verrà riempita. O meglio da chi verrà popolata e gestita. «Saranno solo marittimi italiani a lavorarci sopra», parola di Vincenzo Onorato. L'armatore napoletano su questo è categorico. Tanto determinato che l'ha fatto scrivere sul fianco della nave. E scherzando c'è già chi l'ha ribattezzata la «prima nave sovranista».
Il varo di questo ultimo gioiello di una flotta che conta già 47 navi e 17 rimorchiatori è l'occasione per lanciare nuovamente un monito al governo e alle forze sociali: non lasciamo a terra i marittimi italiani! Ce ne sono oltre 60mila senza lavoro e le mosse delle istituzioni fin qui si sono risolte in un nulla di fatto. «E' vero che la categoria degli armatori è l'unica che gode di una reale defiscalizzazione spiega Onorato ma questo solo a patto del reclutamento di marittimi italiani. E invece basta salire su una qualsiasi nave che copre le tratte italiane per rendersi conto che così non è». Dietro il fallimento della strategia del governo per difendere i nostri lavoratori del mare c'è una stortura della normativa che consente ai lavoratori non comunitari ma iscritti ai nostri sindacati di essere calcolati come marittimi «italiani». Quindi, per paradosso poco confortante, sono gli stessi sindacati a permettere l'utilizzo di manovalanza straniera a basso costo aggirando la legge. «E' una situazione indegna tuona l'armatore napoletano . Lasciamo i nostri marittimi a casa a morire di fame e arruoliamo marittimi stranieri a stipendi da fame».
Il varo della Maria Cristina (di ultima generazione anche sul profilo verde perché sfrutta tecnologie che azzerano l'impatto ambientale in navigazione) è anche occasione per annunciare nuove strategie di sviluppo. Come quella riguardante appunto la rotta dove sarà impegnata la nuova nave merci. «Al suo interno spiega Achille Onorato, amministratore delegato della Onorato Armatori può ospitare fino a 4,2 km di rimorchi. Come a dire: togliamo dalle autostrade italiane una coda di tir lunga 4 chilometri. Un ingombro che noi spostiamo in quelle che noi chiamiamo le autostrade del mare». La Maria Cristina Onorato verrà utilizzata nella rotta Genova-Livorno-Catania assicurando agli autotrasportatori un'ottima alternativa e soprattutto un abbattimento di costi a fronte di servizi tagliati a misura dei camionisti.
Assieme alla gemella (la «Ans Pollack» anch'essa costruita nei cantieri della Fsg Flensburger) la Maria Cristina Onorato servirà soprattutto gli autotrasportatori siciliani, costretti fino a oggi a sottostare alle condizioni di un mercato monopolista. «Dove c'è alternativa e dove il mercato si anima suggerisce lo stesso Onorato le condizioni stesse migliorano e diventano anche più competitivi i servizi offerti».
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