Pierluigi Bersani non è nuovo a battute e metafore strane. Stavolta, soffermandosi sull'eventuale sfida elettorale con Piero Fassino in quel di Bologna, Bersani affila le armi e se ne esce con una frase delle sue: "In Emilia Romagna, si dice così: io sono da uova e da latte... mi va bene tutto". Ma che vuol dire? "Éser da óv e da lat - spiega Bersani - è un'espressione che deriva dai tempi in cui, a causa della miseria, era molto diffuso il consumo delle aringhe, che potevano essere maschi, e avevano il latte, il seme, e l'aringa femmina, che aveva le uova".
"Il Pd non ha ragione di prendersela con noi - prosegue Bersani parlando con i cronisti alla Camera -. Noi siamo gli unici capaci di contenere il centrodestra e il Movimento 5 stelle. Sono tre anni che dico che sta arrivando la destra. Basta vedere cosa succede a Sesto San Giovanni", dice ribadendo che Liberi e Uguali intercetterà quegli elettori delusi dal Pd che non intendono andare a votare.
La metafora sicuramente più bizzarra pronunciata da Bersani è quella del tacchino sul tetto. La pronunciò nel novembre 2012 durante un confronto con gli altri candidati per la segreteria del Pd.
Dopo che Renzi ha detto che è necessario fare un accordo con la Svizzera, per tassare i capitali usciti illecitamente dall’Italia, Bersani replica dicendo di aver parlato con il capo del partito socialdemocratico tedesco (Spd), Sigmar Gabriel, che gli ha riportato la sua opinione a riguardo condendola con una metafora: "Su questa storia dell’accordo con la Svizzera, dice: 'So anch’io che c’è tanta gente che preferisce un passerotto in mano piuttosto che il tacchino sul tetto, però questo è un condono. E fino a questo punto di trattativa, se non cambia nei prossimi giorni, è un condono'".
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