Super Pass, record di vaccini. Boom di contagi tra under 19

L'Iss: sieri efficaci. Il tasso di decesso tra i non immuni è di 9 volte più alto.

Super Pass, record di vaccini. Boom di contagi tra under 19

Babbo Natale più efficace delle evidenze scientifiche. La paura, ingiustificata, del vaccino è stata vinta da una paura più forte: passare un Natale chiusi in casa senza cenoni, festoni, discoteche e viaggi. Sappiamo che per i non vaccinati il Covid comporta un rischio di morire 9 volte più alto rispetto a quello di chi invece è protetto anche dalla seconda dose. Ancora una volta il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità conferma quanto il vaccino sia protettivo. E infatti il virus ora circola sopratutto tra i giovanissimi. Nel periodo che va dal 15 al 28 novembre sono stati 40.529 nuovi casi tra gli under 19 e tra questi 161 hanno avuto bisogno del ricovero in area medica. Ma a indurre i recalcitranti a vaccinarsi non sono tanto i dati sulla protezione offerta dal vaccino ma l'introduzione del super green pass. La prospettiva di dover passare tutte le feste natalizie nel lockdown selettivo imposto dal nuovo regime della carta verde mentre i vaccinati partono per le vacanze e frequentano ristoranti e discoteche ha indebolito molte resistenze. Da domani entra in vigore il super green pass e da lunedi scorso le prime dosi somministrate si sono attestate sempre oltre le 30mila. Anche il totale delle inoculazioni dall'inizio della settimana è in crescita. Il 3 dicembre sono state somministrate oltre 486 mila dosi con una media giornaliera di circa 382 mila, in aumento rispetto alle 253mila della settimana scorsa. Corrono soprattutto le terze dosi: chi si è già vaccinato non obietta sulla terza dose visto mentre già il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, prospetta la necessità di una quarta dose.

Il 3 dicembre sono state inoculate 423mila terze dosi, un record per un totale di quasi 8 milioni. Il 2 dicembre quasi mezzo milione di green pass è stato scaricato con il vaccino. Ma per il generale Francesco Figliuolo, l'obiettivo minimo è ancora più ambizioso almeno 4,6 milioni di somministrazioni dal primo al dodici dicembre. La partenza promette bene visto che il target indicato alle regioni, 450mila somministrazioni giornaliere, è già stato superato dal primo dicembre. In totale, sono state somministrate oltre 98 milioni di dosi. Un risultato importante alla luce dello studio Iss che ha confermato come la protezione offerta dal vaccino inizi a diminuire significativamente dal quinto mese, scendendo al 43 % dal 75 anche se resta sopra il 90% per ricovero e decesso. La protezione rispetto all'aggravamento della malattia è alta: all'85% per i vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi e all'81 a sei mesi.

Il tasso di ospedalizzazione per i non vaccinati è circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati entro i sei mesi e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi. Anche nelle terapie intensive la percentuale di no vax è otto volte più alta. Il tasso dei decessi è 9 volte più alto. Non solo, i rischio di ammalarsi in modo grave per i no vax è lo stesso in tutte le fasce d'età. Basta osservare quanto è accaduto nella fascia 6-11 anni scoperta. A partire dalla seconda settimana di ottobre l'incidenza aumenta nella popolazione in età scolare, con un'impennata nelle ultime due settimane. Registrato anche, un aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia al di sotto dei 3 anni. Nell'ultima settimana il 27% dei casi è stato diagnosticato nella popolazione di età scolare ovvero al di sotto dei 20 anni.

Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d'età 6-11 anni, il 32% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 6% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni. E ieri il bollettino ha registrato 16,632 nuovi contagi con un tasso al 2,6. Più 24 posti letto Covid in intensiva con 59 nuovi ingressi per un totale di 732 in emergenza e 5.428 in ordinaria.

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