Una sonora bocciatura e la minaccia di uno sciopero generale per paralizzare la sanità italiana: ecco la risposta dei medici alla bozza del decreto sulle prestazioni mediche inappropriate presentata dal governo ai sindacati medici. Sono 208, lo ricordiamo, le prestazioni a rischio di inappropriatezza contenute nell'elenco: dalle cure odontoiatriche alla radiologia alla risonanza magnetica, dai test genetici alla terapia anti colesterolo. In pratica, se la prescrizione non risponderà ai criteri indicati dal decreto, la Asl potrà intervenire e sanzionare il singolo professionista nel caso in cui non sia in grado di motivare la sua scelta.
Una conclusione che ai sindacati dei camici bianchi è suonata come un'offesa tant'è che molti sono già sul piede di guerra. Anche chi ha sempre puntato il dito contro la medicina difensiva che provoca voragini nei conti della sanità. Il vice presidente Pierluigi Marini dell'Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani sostiene che è una situazione «inaccettabile per i medici e per tutto il personale sanitario, che con rigore, professionalità, passione e sacrificio, ogni giorno, nonostante i tagli, riescono a tenere in piedi una sanità di alta qualità. Non possiamo essere il terminale ultimo di tutte le incongruenze legislative del sistema sanitario». Più categorico Costantino Troise, segretario dell'Anaao, il maggior sindacato dei medici dirigenti: «Lo Stato si sostituisce al giudizio del professionista, assumendone le prerogative, a prescindere dal malato. Tutto questo - conclude - per poche centinaia di milioni e con strafalcioni tecnici». E come risposta pensa già «ad una manifestazione unitaria che non è un fulmine a ciel sereno».
Il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, si difende cercando di ammorbidire i toni. Prima premette: «Molti esami che prescrivevano i medici sono stati tagliati perché inutili e per fare spazio all'appropriatezza della prescrizione diagnostica». Poi aggiunge che non esiste nessuna caccia al medico.
«La sanzione scatta sulla parte accessoria dello stipendio dopo un contraddittorio e dopo una serie di casistiche non dimostrabili». E sui criteri di appropriatezza aggiunge: zCi sono protocolli che stabiliscono come e quando fare esami. Poi il medico può decidere di derogare, basta che motivi la sua scelta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.