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Tajani avvisa il governo. "Non avrà vita lunga"

L'azzurro sferza l'esecutivo sul Mes. E Fi sfida il Pd sul Ponte: "Votate i nostri emendamenti"

Tajani avvisa il governo. "Non avrà vita lunga"

«Questo governo vive di grandi contraddizioni interne. Spesso il M5s non vuole il dialogo con noi. Non credo che avrà vita lunghissima, soprattutto per le contraddizioni interne e la mancanza di risultati».

Antonio Tajani, nei giorni caldi della passerella voluta da Giuseppe Conte a Villa Pamphilj, mette l'accento sulla distanza che divide Forza Italia dal governo, sulla vacuità delle offerte di dialogo spedite a intervalli regolari senza che si traducano mai in qualcosa di concreto e sulle contraddizioni dell'esecutivo di fronte al bivio del Mes. «Il governo abbia coraggio, superi gli ostacoli posti dal M5s e chieda ai poter utilizzare i 37 miliardi del Mes per rendere più efficiente il sistema sanitario. In Italia serve liquidità. Si utilizzino tutti gli strumenti che l'Europa mette a disposizione». Un tema su cui Conte viene incalzato anche da Anna Maria Bernini. «Dopo aver scomodato i vertici dell'Ue e della Bce, Conte dovrebbe almeno chiarire se intende utilizzare o no i fondi del Mes. Anzi: sarebbe opportuno che lo facesse mercoledì in Parlamento. Anche perché non c'è certo bisogno di attendere gli input comunitari per sapere che servono investimenti strategici per migliorare il nostro sistema sanitario».

Fa discutere anche l'appello di Conte affinché il centrodestra si adoperi per creare una sponda con i Paesi dell'Est. «Forza Italia, il presidente Berlusconi e il Ppe si sono spesi tantissimo nell'interesse del Paese e non certo dell'esecutivo, per un accordo di cui adesso il governo è pronto a prendersi tutti i meriti», attacca Licia Ronzulli. «Conte ha parlato addirittura di un riconoscimento pubblico di questo nostro eventuale impegno. Ma chi è lui per dare riconoscimenti a noi? Il nostro riconoscimento sono i voti degli italiani. Lui a quale carica è mai stato eletto?». L'appello di Conte viene rispedito al mittente anche da Marco Marin. «Come un extraterrestre Conte invita il centrodestra ad aiutarlo sul recovery fund. Non ci servono i suoi riconoscimenti. L'unica cosa che ci interessa è onorare il voto che gli italiani ci hanno dato. Ma anche questo è un concetto sconosciuto per il Presidente del Consiglio nominato e mai eletto. Lui passa dai gialloverdi ai giallorossi con la stessa disinvoltura con cui si cambia una giacca».

Un altro fronte di dibattito si apre dopo le parole del ministro Dario Franceschini a SkyTg24 che a una domanda sul rilancio del Ponte sullo Stretto dice che l'alta velocità deve arrivare in Sicilia quindi «se ne deve assolutamente parlare». Mariastella Gelmini raccoglie subito l'assist. «Franceschini propone - con un ragionamento un filino contorto - di realizzare il Ponte nel nome dell'alta velocità. Benissimo, anche se lo informiamo che quello progettato dai governi Berlusconi non conteneva una pista ciclabile, ma i binari per l'alta velocità. Il ministro voti i nostri emendamenti al decreto rilancio che lo prevedono». E Matilde Siracusano, deputata di Messina, aggiunge: «L'alta velocità in Sicilia è una nostra storica battaglia.

Adesso il clima sta cambiando, e ne siamo intimamente soddisfatti. Si ragioni insieme sul Ponte: una grande opera che porterebbe lavoro, sviluppo, opportunità e turismo in tutto il Mezzogiorno. Non perdiamo altro tempo, e passiamo dalle parole ai fatti».

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