«Joseph Muscat e il suo governo devono dimettersi subito dopo il voto di quest'aula» ha esordito ieri nella sessione plenaria del parlamento Europeo, Antonio Tajani, ex presidente dell'assemblea puntando il dito contro il premier maltese pesantemente lambito dalle ombre sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Tutto il Partito popolare europeo «chiede le dimissioni subito» di Muscat come ha annunciato il capogruppo Manfred Weber. Anche gli eurodeputati Marco Dreosto della Lega e il grillino Ignazio Corrao sono intervenuti nel dibattito sull'illegalità a Malta ricordando la stretta alleanza politica e personale di Muscat con Matteo Renzi.
Oggi alle 12 il parlamento europeo vota una risoluzione che ricorda il coinvolgimento di Keith Schembri, capo di gabinetto del premier nell'inchiesta sull'omicidio eccellente arrestato ieri e poi rilasciato per la seconda volta e le dimissioni di due ministri, uomini chiave del potere laburista. La bozza «sottolinea che qualsiasi rischio di compromettere le indagini, percepite o reali, deve essere escluso con ogni mezzo () questo rischio persiste fintanto che il Primo Ministro rimane in carica». Iratxe Garcìa Perez, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, è contraria e ha risposto così sul voto dell'assemblea di Strasburgo: «Deve esigere le dimissioni dei primi ministri? Non credo che sia il ruolo del Parlamento».
Tajani, di Forza Italia, chiede la testa di Muscat anche per non dare l'impressione che sull'Ungheria di Orban si è inflessibili e si chiude un occhio sulla Malta laburista. Muscat ha promesso di lasciare l'incarico il 12 gennaio, ma le dimissioni immediate «devono anche squarciare un velo su complicità in affari più o meno leciti con paesi Ue, con governi dell'Unione europea, con compagni di partiti, ex primi ministri». Il riferimento è a Renzi, sodale di Muscat, come ricorda l'eurodeputato Dreosto. «Daphne Caruana stava indagando sulla corruzione a Malta. Vogliamo ricordare come tra i grandi supporter del Primo ministro maltese Joseph Muscat, vi siano molti governi socialisti europei, incluso l'ex governo italiano guidato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi». Il grillino Corrao scende in ulteriori dettagli ricordando le inchieste della giornalista uccisa «sugli oscuri interessi maltesi nei progetti energetici come gasdotti ed elettrodotti finanziati anche con i fondi europei». Progetti realizzati e non da Malta alla Sicilia.
La risoluzione fa riferimento a Yorgen Fenech arrestato come «una delle presunte menti dietro l'omicidio () proprietario della società con sede a Dubai 17 Black Ltd. ed ex membro del consiglio di amministrazione della società Electrogas Malta Ltd coinvolta nell'attuazione dell'accordo a lungo termine per la fornitura di gas dall'Azerbaigian a Malta».
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