Roma Antonio Tajani scende in campo. E non esclude di tornare a essere il «campione» dei popolari europei per la prossima assemblea legislativa di Strasburgo. Partecipando a una manifestazione all'Auditorium Parco della Musica di Roma per sensibilizzate i diciottenni alle prese con la prima esperienza in cabina elettorale, ha confermato di essere pronto a ricandidarsi. E con entusiasmo. «Se la presidenza del Parlamento europeo toccherà nuovamente al Partito popolare europeo - ha detto a margine di StavoltaVot.eu -, io sono pronto. E questo perché credo fermamente nell'istituzione che mi onoro di rappresentare e che può essere anche nel prossimo futuro perno per un'Europa più equilibrata».
«Andare a votare è importante - ha detto ai giovani riuniti all'Auditorium -, al di là della scelta politica, perché il parlamento europeo è l'unica istituzione elettiva, che va rafforzata, affidandole ad esempio più potere di iniziativa legislativa, in modo da poter cambiare l'Europa per soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini». Tajani ha anche ricordato che Silvio Berlusconi sarà presente come capolista dappertutto per il voto europeo. «Questa è l'unica certezza» ha commentato per rispondere a quanti gli chiedevano se già sapesse in quale collegio elettorale sarebbe comparso il suo nome accanto a quello di Berlusconi. «È ancora presto per dare altre risposte - ha spiegato - però stiamo lavorando alla composizione delle liste». Dalle prime indiscrezioni che filtrano, si può immaginare la riconferma in blocco del gruppo azzurro di Strasburgo. Berlusconi, raccontano, cerca di serrare i ranghi e di risollevare la truppa rimettendosi in gioco, anche stavolta, scendendo in campo.
Da qui la decisione di confermare l'eurosquadra azzurra: dopo aver sentito lo stesso Tajani e aver constatato il lavoro positivo svolto a Strasburgo dalla delegazione guidata da Elisabetta Gardini. La battaglia delle europee sarà la battaglia contro il populismo sovranista, spiega Tajani.
«I populisti non propongono le soluzioni ai problemi - ricorda il presidente dell'Assemblea di Strasburgo -, ecco perché serve un cambiamento. Le proposte dei populisti non saranno realizzabili perché non hanno i numeri per farlo. Secondo tutte le previsioni e tutti i sondaggi, ci sarà ancora una volta una presenza guida del Ppe sia alla Commissione, sia al Parlamento che al Consiglio.
Poi si faranno i giusti accordi per individuare le migliori persone cui chiedere di guidare le istituzioni europee a partire dalla metà di quest'anno, ma è escluso che ci sia una presenza nazionalista o sovranista in grado di condizionare le scelte politiche dell'Unione europea. Detto questo, bisogna cambiare l'Europa, bisogna avere una Ue che conti di più e un Parlamento cui assegnare un potere legislativo ancora più forte, ancora più efficace».
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