Coronavirus

Tamponi gratuiti e hub vaccinali negli atenei. La proposta per fare ripartire l'Università

Lo chiede l'associazione Link: "Il 30% dei ragazzi non ha ancora il green pass"

Tamponi gratuiti e hub vaccinali negli atenei. La proposta per fare ripartire l'Università

Chiedono hub vaccinali dentro gli atenei e tamponi gratuiti per tutti, a partire dagli studenti, passando per i ricercatori per arrivare a tutto il personale.

È ormai partito il conto alla rovescia per la riapertura delle università dove il green pass è diventato obbligatorio per tutti. L'associazione Link coordinamento universitario ha lanciato la sua proposta per poter rientrare negli atenei in sicurezza garantendo l'avvio anche a chi non ha ancora il green pass. É infatti solo di una ventina di giorni fa la decisione del governo di permettere l'accesso nelle università italiane solo a chi è in possesso del certificato verde. «E' giusto spingere sulla campagna vaccinale, ma il green pass non deve diventare uno strumento che discrimina a priori chi non ha ancora il vaccino», ha spiegato Lorenzo Morandi, coordinatore di Link. L'associazione ritiene infatti che ci sia ancora un 30% di ragazzi universitari che non ha ancora nemmeno una dose. Ma sarebbero davvero una piccola parte coloro che non si vogliono vaccinare. Secondo quanto risulta a Link, sarebbero i problemi logistici a creare le difficoltà maggiori, specie per i ragazzi in quanto fuori sede, o per il rallentamento della distribuzione delle dosi. Da qui la richiesta al ministero dell'Università e al governo di garantire le condizioni per tornare in presenza.

Intanto ieri il ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato i sindacati in previsione dell'apertura dell'anno scolastico. Un incontro durato poco più di un'ora per ribadire che resta l'obbligo del green pass per il personale scolastico, il tampone da fare ogni 48 ore per chi non è vaccinato e gratuito solo per le categorie fragili impossibilitate a vaccinarsi, mentre tutti gli altri dovranno pagarlo di tasca loro. Nessun cambiamento neppure sulle conseguenze: sospensione dello stipendio se il docente non si adegua a tali disposizioni e si assenta in modo ingiustificato per 5 giorni. Secondo quanto viene riferito, il ministro dell'Istruzione ha ripetuto che bisognerà attenersi a queste regole che sono fissate per legge.

Il dibattito, a questo punto, verte sostanzialmente su come attuare concretamente tali misure per il rientro a settembre in sicurezza. A partire dal controllo del green pass: dovrebbero essere i presidi o dei loro delegati ad attuarlo, e ieri il ministro ha avuto un confronto con il garante della Privacy proprio su questo punto. Le attività scolastiche ripartiranno il 1 settembre mentre le lezioni, nella maggior parte delle Regioni, prenderanno il via il 13 settembre. Secondo quanto viene riferito da fonte sindacale, il clima è stato «collaborativo» ed è prevista l'immediata attuazione dei tavoli previsti dal protocollo.

Già adesso, inoltre, il ministro Bianchi sta incontrando i capi degli Uffici scolastici regionali per fare il punto sull'attuazione delle misure e nei prossimi giorni ci sarà un incontro del ministero con tutti i presidi d'Italia per parlare non solo di green pass ma per affrontare tutti i temi relativi alla ripresa.

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