Coronavirus

Tamponi negli hub. L'Italia si barrica e Meloni sprona: "Ora un piano Ue"

Dai controlli sugli arrivi dalla Cina nessuna nuova variante. Schillaci proroga fino ad aprile il decreto su ospedali e Rsa. Forza Italia insiste per potenziare la campagna vaccinale

Tamponi negli hub. L'Italia si barrica e Meloni sprona: "Ora un piano Ue"

L'obbligo di mascherine negli ospedali, nelle Rsa e negli ambulatori è stato prorogato fino alla fine di aprile e oggi è stata convocata l'unità di crisi. La macchina anti Covi si rimette in moto e il ministro alla Salute Orazio Schillaci ha già preso le prime decisioni del nuovo piano, oltre all'obbligo di tampone per i passeggeri che arrivano dalla Cina. E si scrolla di dosso le critiche dei grillini che pochi giorni fa si sono visti bocciare un emendamento al decreto rave proprio sul prolungamento dell'uso delle mascherine. In pochi giorni però il quadro è cambiato: se i ricoveri in Italia non sono affatto preoccupanti e i contagi generano raramente casi gravi, è pur vero che la minaccia cinese si fa sempre più vicina.

Per ora possiamo contare su una buona notizia: in base al sequenziamento effettuato sui test positivi dei viaggiatori atterrati a Fiumicino (analizzati nei laboratori dello Spallanzani di Roma) non è emersa nessuna nuova variante rispetto a quelle già in circolazione in Italia. Per porre un'ulteriore barriera al rischio di virus «d'importazione», più voci - dalla scienza alla politica - chiedono misure analoghe anche in Europa, dove invece i controlli negli aeroporti italiani vengono considerati eccessivi e «ingiustificati». «Schillaci ha immediatamente disposto un tampone per chiunque arrivi dalla Cina - spiega - Misura che rischia di non essere efficace se non presa a livello europeo. Per questo gli ho chiesto di scrivere al commissario competente per chiedere che sia l'Unione europea a prendere un provvedimento in questo senso. Auspichiamo che l'Ue voglia operare in questo senso. Il modello di privazione della libertà conosciuto in passato non è efficace. E il caso cinese lo dimostra. L'idea è che si debba lavorare prioritariamente sulla responsabilità dei cittadini e non sulla coercizione. Sui vaccini c'è una campagna dell'esecutivo che riguarda soprattutto gli anziani e i soggetti più a rischio che sono quelli su cui mi sento di fare l'invito più deciso».

È proprio sul tema vaccini che i partiti alleati e dell'opposizione chiedono il maggior impegno del governo: la quarta dose è stata somministrato a meno del 10% della popolazione ed è necessario allargare la platea degli immuni perchè, in caso di nuovi focolai, il virus non trovi vie di fuga. La campagna vaccinale è uno dei punti su cui preme maggiormente Forza Italia per preservare il Paese da una nuova ondata. Il partito chiede anche di lavorare per esportare i vaccini occidentali in Cina, dove quelli prodotti in casa non si sono rivelati all'altezza. «Alla Cina bisogna imporre l'uso di vaccini europei - sprona il senatore Maurizio Gasparri - La sottovalutazione di Pechino è gravissima. La Cina ha creato danni al pianeta enormi. Chi presenterà mai il conto alla Cina? Chiediamo al Governo di alzare la voce».

Gli infettivologi sono cauti: «In Italia stiamo vivendo attualmente una situazione che non è di emergenza», ma nella quale «continuerei a raccomandare la mascherina nelle situazioni di affollamento, nei trasporti pubblici e sugli aerei, a bordo dei quali il rischio di contagio è altissimo senza protezione» spiega Carlo Signorelli, ordinario di Igiene dell'Università Vita e salute San Raffaele di Milano.

Per quanto riguarda i controlli sui voli dalla Cina, per Signorelli sarebbe opportuno considerare anche i voli indiretti, ma «dovrebbe essere un provvedimento da prendere a livello europeo e non nazionale perché più della metà dei viaggiatori arriva attraverso un altro scalo europeo».

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