«In tanti qui in nero con il reddito»

Da un Caf di Napoli storie di operai «irregolari»: «Ricevono la card»

Lodovica Bulian

«Qui stanno arrivando tanti ambulanti, tanti lavoratori in nero. Tutti hanno le carte in regola, formalmente, per avere il reddito. E lo avranno». La previsione fatta qualche tempo fa da Domenico Lopresto, sindacalista, segretario provinciale dell'Unione inquilini a Napoli e gestore di uno sportello Caf, stando a quanto ha denunciato lo stesso nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook, sembra essersi avverata. Ora che i primi redditi di cittadinanza sono stati erogati secondo lui, che quelle domande e quelle pratiche le ha compilate e inviate, tra i beneficiari ci sarebbero molti casi di lavoratori in nero che ora possono contare sul sussidio voluto dal governo. Nonostante le sanzioni previste per le false dichiarazioni, per cui si rischia fino a sei anni di carcere, secondo Lopresto il deterrente non è bastato a scongiurare i timori.

Ecco un esempio postato dal sindacalista qualche giorno fa: «Lavora a nero in uno scasso, 250 euro a settimana. Ha moglie, non figli. Vive in un alloggio popolare, ha preso 900 euro per il reddito di cittadinanza». Un altro: «È un bravo muratore. A nero lavora con un architetto. Gli passa una ventina di lavori all'anno. Prende il reddito di cittadinanza». Post a cui sono seguite una valanga di commenti e richieste di «fare i nomi» affinché i furbetti del sussidio vengano smascherati. Ma Lopresto ribatte a chi lo accusa di non comunicare le identità dei presunti truffatori: «Il giorno in cui smetto di fare il sindacalista di base e mi metto a fare il poliziotto ti avviso. Per adesso le leggi scritte con i piedi le fa chi sta al governo e non io». Ora l'urgenza è «trasformare cinque milioni di reddito di cittadinanza in cinque milioni di lavori socialmente utili e regolarmente retribuiti».

Anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva lanciato l'avvertimento sulle possibili storture del reddito nella sua regione che ora ha il record italiano assoluto di domande ricevute: «A Caserta nord c'è la manovalanza della camorra e un giovane che fa il palo avrà anche lui il reddito di cittadinanza. Siccome siamo creativi nel Sud, gli uffici anagrafe stanno ricevendo valanghe di domande di separazioni tra coppie per avere il reddito», aveva denunciato il presidente ancora nella fase di avvio della misura.

Ed era stato anche l'ex presidente dell'Inps Tito Boeri, in polemica con le modalità di attuazione del reddito, a dire che «in assenza di controlli ex ante sulla veridicità delle autodichiarazioni patrimoniali da parte dei richiedenti il reddito» si rischiava di dovere in sede di verifica posteriore «recuperare somme ingenti da famiglie che non soddisfano i requisiti patrimoniali».

Toccherà ora alla seconda fase del reddito, con la task force di Inps e guardia di finanza fortemente voluta dal governo, smascherare i casi di frode. All'Inps di Napoli intanto fino a Pasqua sono arrivate centomila domande, ne sono state scremate 80mila, 50mila per ora sono state accolte, 12mila non ancora elaborate.

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