Cronache

La tartaruga record che racconta due secoli di storia

Jonathan, 182 anni, è l'animale più vecchio al mondo: ha visto l'incoronazione di otto monarchi britannici

La tartaruga record che racconta due secoli di storia

Lenta ma risoluta, allarga le sue poderose zampe, andando incontro ai visitatori che hanno il permesso di recarsi a conoscere quello che oggi è considerato il più antico abitante vivente del mondo. Non molto tempo fa, in un bidone della spazzatura dell'Hampshire (Gran Bretagna), venne ritrovato un vecchissimo album fotografico appartenuto a un fotografo che viveva e lavorava sull'Isola di S. Elena, territorio britannico del Sud Atlantico. L'uomo si chiamava L.A. Innes e, nei dagherrotipi scattati tra il 1882 e il 1902, si potevano vedere tre tartarughe giganti di circa 50 anni d'età, portate dalle Seychelles sull'isola come animali ornamentali. Un'immagine, in particolare, ritrae un boero che, assieme a un un colono, osserva una di queste gigantesche tartarughe. Dall'analisi del carapace (lo scudo) effettuata confrontando le foto di allora con quelle odierne, si tratterebbe proprio di Jonathan, uno stimato «signore» che non ha mai avuto problemi di affitto o Ici perché è nato con una casa che si porta dietro orgogliosamente da 182 anni. Jonathan è una delle poche tartarughe giganti delle Seychelles che popolano l'isola. A dispetto della sua veneranda età il vecchio si dà ancora daffare e si accoppia regolarmente, ma sterilmente, con le tre femmine molto più giovani di lui, Emma, Fredricka e Myrtle. Per la verità ci sono anche altri due vigorosi maschi (David e Speedy), che fanno parte del gruppo, ma la vera attrazione mondiale del posto è lui, Jonathan.

Questi rettili imponenti arrivano a una lunghezza di oltre un metro e mezzo per un peso che supera i due quintali e non sono cambiati di una virgola da quando sono comparsi sulla terra 60 milioni di anni fa. Purtroppo la loro longevità e la loro resistenza al digiuno li hanno condannati all'estinzione. Gli equipaggi degli antichi bastimenti a vela ne prendevano alcuni esemplari a bordo, come riserva di carne pregiata e soprattutto fresca. Si calcola che, solo nel XVII secolo, ben 200.000 tartarughe giganti delle Galapagos abbiano fatto la fine del cibo take away. Poi ci hanno pensato i cani inselvatichiti e i maiali dei coloni a fare strage di uova e piccoli. Per finire, i ratti, importati sulle isole con le navi hanno fatto il resto. Fatto sta che molte specie si sono estinte negli ultimi due secoli, nonostante le disposizioni emanate per proteggerle e i tentativi di riproduzione negli zoo sono andati a vuoto.

Un tempo i turisti potevano scorrazzare sull'isola, ma oggi, per incontrare Jonathan da vicino, ci vogliono dei permessi speciali. «Lui vorrebbe sempre essere al centro dell'attenzione» spiega Joe the Vet, il veterinario che segue questi monumenti. Jonathan è cieco, a causa di una doppia cataratta, e non ha più il senso dell'olfatto. Questi handicap lo hanno messo in pericolo perché faceva fatica a scegliere la vegetazione opportuna per nutrirsi, ma ci ha pensato Joe, a rimetterlo in forma, andando a scegliere particolari pianticelle nutritive su cui Jonathan si getta con tanto vigore che Joe ci ha rimesso una falange, a causa del suo robusto becco corneo. Ora usa guanti speciali.

La lunga vita di Jonathan ha coinciso con l'incoronazione di otto monarchi del Regno Unito e il susseguirsi di una cinquantina di premier britannici. Ma come ha fatto Jonathan a sopravvivere così a lungo? Forse per la curiosità del governatore Janisch che nel 1880 scrisse che doveva essere trattato con cura e rispetto.

«O forse perché va a letto presto», come sostiene Joe il Vet.

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