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Tasse, Padoan corregge Renzi: prima dei tagli pensiamo all'Iva

Il ministro dell'Economia: "Riduzioni credibili e sostenibili". Al primo posto le clausole di salvaguardia

Tasse, Padoan corregge Renzi: prima dei tagli pensiamo all'Iva

Roma - È successo di nuovo. Dal governo prima arrivano indiscrezioni su tagli delle tasse, confermati a metà dal premier Matteo Renzi. Poi Pier Carlo Padoan rilancia un'intervista nella quale cerca di rimettere la discussione negli unici binari concessi, quelli della compatibilità finanziaria. Ieri il ministro dell'Economia ha cercato di frenare gli appetiti di chi nel governo e nel suo stesso ministero (ad esempio il viceministro Enrico Morando) avevano parlato di una prossima riduzione delle imposte sul reddito. Il ministro ha prima premesso che «il taglio di tutte le tasse è uno dei segni distintivi della strategia economica del governo che continuerà».

Poi ha precisato che «i tagli devono essere credibili e sostenibili». Tradotto: non c'è solo l'Irpef da tagliare e in ogni caso non si può fare niente senza solide coperture. Che non devono essere una tantum. Poi il concetto chiave, che serve a capire quale sarà la trincea del ministero di via XX settembre nei prossimi mesi. Nel programma di governo, ha spiegato, «ci sono tagli già legislati per il 2017» e «nel taglio di tasse va ricompresa l'eliminazione delle clausole di salvaguardia» che, se scattassero, comporterebbero un aumento dell'Iva: «Impediremo che possano scattare».Traduzione: di riduzioni fiscali ne sono già state fatte e l'Unione europea non ce ne concederà altre. È già un miracolo se ce la faremo a non fare scattare gli aumenti delle accise e dell'imposta sui consumi, impegno che costa al governo 15 miliardi quest'anno e 18 il prossimo. Tra le riduzioni che sono già legge, menzionate da Padoan, c'è il taglio dell'Ires che sarebbe dovuto scattare quest'anno ma è slittato al 2017. Il ministro non vede bene uno scambio tra un ulteriore rinvio della riduzione fiscale per le imprese per tagliare le imposte che pagano le famiglie.

«Abbiamo tagliato le tasse in modo esteso: abbiamo cominciato con le famiglie perché erano in una fase di recessione profonda, ora bisogna sostenere dal punto di vista della pressione fiscale anche, e sottolineo anche, le imprese», ha aggiunto, invitando a ragionare «in un'ottica pluriennale». In sostanza Padoan ancora una volta anticipa i rilievi che potrebbero (e sicuramente arriveranno) dall'Europa. In primavera la Commissione potrebbe censurare i conti italiani e la legge di Stabilità. E le prossime scelte di politica economica saranno sotto tutti i riflettori possibili. Difficile fare passare una riduzione dell'imposta sulle persone fisiche. Un po' più facile puntare sulle imprese quindi su un recupero della produttività e della competitività dell'economia Italia.

Molto probabile che ci concedano solo di evitare gli aumenti di Iva e accise.

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