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Tasse, poveri e legge elettorale: Berlusconi pensa già alle urne

Il Cavaliere lavora sulla flat tax al 22%. L'idea di un proporzionale con premio alla coalizione

Tasse, poveri e legge elettorale: Berlusconi pensa già alle urne

Roma Berlusconi carica i suoi: ora tocca a noi. Un Cavaliere tonico, lanciato, la testa già rivolta alle prossime elezioni politiche anche se non si sa ancora né quando ci saranno, né se lui stesso potrà parteciparvi come candidato premier. Tuttavia, in conference call via skype da Arcore con alcuni parlamentari azzurri, il leader di Forza Italia sprona i suoi. Sente odore di campagna elettorale e di vittoria, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo nel Pd. Fisco e lotta alla povertà sono i due pilastri del programma di Forza Italia. «Sto lavorando al programma con focus su tutti i temi principali - annuncia ai suoi il Cavaliere -. E dobbiamo concentrarci per trovare soluzioni per i tanti, troppi, cittadini che non ce la fanno». Rivela che sta studiando come intervenire sul capitolo pensioni: «Dobbiamo fare in modo di alzare le minime. È una cosa fattibile e soprattutto abbiamo la credibilità per farlo: il mio governo è stato l'unico ad averlo fatto nel 2001-2006». E non si ferma qui perché c'è anche l'ambizione di «estendere una forma di pensione anche per le casalinghe». Che in questa fase Berlusconi sia molto attento ai problemi sociali lo conferma lui stesso: «Stiamo studiando il reddito di inclusione», una sorta di reddito di cittadinanza simil grillino. Come fare per trovare le risorse? Aggredendo la spesa pubblica ma soprattutto facendo ripartire l'economia. E l'economia riparte soltanto lasciando libera l'impresa. Le tasse affossano il Paese.

Berlusconi parla di fisco: «Sto immaginando e studiando con degli esperti un sistema fiscale con un'aliquota unica». La famosa flat tax. Ma il Cavaliere ora indica pure la percentuale ideale: «Penso che sia fattibile un'aliquota al 22 per cento. Sto facendo fare degli studi e poi arriverà la proposta». La flat tax è uno dei cavalli di battaglia anche della Lega che ha sempre parlato di aliquota al 15 per cento. Forse troppo bassa per essere applicabile ma la carta ormai è sul tavolo. A proposito di Lega l'ex premier assicura: «Siamo d'accordo quasi su tutto; troveremo la quadra - dispensa ottimismo -. Certo, loro sono per l'uscita dall'euro mentre io penso sia meglio studiare una forma di moneta parallela. Ma la sintesi la troveremo». Anche con Fratelli d'Italia giura che non ci saranno problemi: «Con la Meloni condivido molto l'idea di aggredire il problema della disoccupazione giovanile». E poi: «Basta tasse su successioni e donazioni».

Quindi Berlusconi parla di un tema che sa non scaldare i cuori della gente: la legge elettorale; e arriva il via libera alla proposta di Forza Italia che verrà depositata oggi. Certo, è la proposta di bandiera ma almeno c'è. Ecco i punti cardine: proporzionale con premio di maggioranza alla coalizione che supera il 40% dei voti validi (sia alla Camera che al Senato); no alle preferenze ma candidature in mini collegi; capo della coalizione scelto dagli elettori (ogni lista indica il proprio leader e la lista più votata esprimerà il premier, ndr); norma anti brogli perché «ci hanno annullato moltissime schede falsando il risultato; non può più accadere. Servono i poliziotti ai seggi». Ultimo avvertimento: «I prossimi candidati saranno in parte parlamentari uscenti, in parte giovani amministratori, ma soprattutto esponenti della società civile. I quali faranno parte del nostro prossimo governo».

Berlusconi è già in campagna elettorale.

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