Guerra in Ucraina

Taurus, Scholz all'angolo. Mosca sfida

Il cancelliere conferma il "no" all'invio di missili. L'opposizione: commissione d'inchiesta

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La Germania «sono io». Non cede il cancelliere Olaf Scholz sulla questione dei Taurus, i missili da crociera che da mesi l'Ucraina chiede alla Germania, mentre con montante difficoltà combatte contro l'invasione russa. Kiev si è scontrata con il ripetuto «nein» di Berlino. Preoccupato dalle ritorsioni di Mosca, il capo del governo tedesco teme che i missili dalla portata di oltre 500 km possano essere impiegati contro obiettivi in territorio russo. Ieri, durante una visita a un istituto professionale di Sindalfingen, Scholz si è nuovamente trincerato in questa posizione. Nel corso di un incontro con gli studenti, ha dichiarato che «non può essere» il caso di fornire un armamento «dalla gittata tanto ampia» come i Taurus «senza riflettere su come può essere controllato». Secondo il capo del governo è possibile impiegare i missili «soltanto» con l'invio di militari tedeschi in Ucraina e «questo è assolutamente escluso». Poi il sigillo, freddo e tranciante nel tipico stile di Scholz: «Io sono il cancelliere e per questo è così».

Una bordata all'opposizione popolare e una frustata alla fronda nella maggioranza, che da tempo accusano il cancelliere di pavidità nel sostegno all'Ucraina per la sua contrarietà all'invio dei Taurus. Questa posizione intransigente di Scholz e la sua permanenza alla guida di un esecutivo dai delicati equilibri vacillano ancora di più dopo l'intercettazione del colloquio tra gli alti comandi dell'aeronautica diffusa dai media russi. Nella conversazione, i generali esaminano la possibilità teorica di fornire i missili all'Ucraina, concordando sulla fattibilità. Al tempo stesso, i vertici della Luftwaffe sono consapevoli che l'invio è subordinato alla decisione di Scholz. Il cancelliere viene contraddetto dai suoi generali, secondo cui i Taurus possono essere impiegati senza dover dispiegare consiglieri militari tedeschi. Affermazioni che hanno dato gioco facile ai principali partiti di opposizione, Cdu e Csu, nella loro guerra di logoramento contro il governo. Scholz è un «rischio per la sicurezza» di Germania, Ue e Nato, ha tuonato Johann Wadephul, deputato della Cdu. A sua volta, Alexander Dobrindt della Csu ha esortato il cancelliere a presentarsi all'assemblea per chiarire sull'intercettazione, non escludendo l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta.

Intanto, la Russia osserva compiaciuta del successo riportato con il nuovo attacco di guerra ibrida (e annuncia di aver chiesto chiarimenti all'ambasciatore tedesco Alexander Lambsdorff sulla possibile fornitura di Taurus). Dmitry Medevedev dopo aver ipotizzato che «la Germania vuole entrare in guerra con la Russia», torna ad agitare lo spettro atomico. «La minaccia principale è un conflitto nucleare. E questa minaccia è cento volte peggiore rispetto a quella del 1962 durante la crisi dei missili cubani». Mosca punta il dito anche contro l'esercitazione della Nato «Nordic Response»: «È decisamente provocatoria e aumenta il rischio di incidenti militari, la stiamo monitorando» dice il vice ministro degli Esteri Aleksander Grushko. All'addestramento partecipano oltre 20mila soldati di 13 nazioni. Di questi oltre 4mila sono soldati finlandesi, la prima volta per Helsinki dopo l'adesione. Circa la metà delle truppe si eserciterà a terra. Il resto si addestrerà in mare, con oltre 50 sottomarini, fregate, corvette, portaerei e varie navi anfibie, e in aria con più di 100 jet da combattimento, aerei da trasporto, velivoli per la sorveglianza marittima ed elicotteri. L'addestramento si concentrerà sulla protezione della regione nordica: «Per essere in grado di reagire e fermare chiunque cerchi di sfidare i nostri confini e i nostri valori».

Putin avvisato.

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