Se, almeno sulla carta, la crisi di governo sembra scongiurata e la questione Tav rimandata di sei mesi, il dossier sulla Torino-Lione agita ancora l'esecutivo.
I malumori serpeggiano sia nella Lega che tra i 5 Stelle. Il Carroccio punta però a chiudere prima altre questioni, come l'autonomia regionale, ma anche le questioni che riguardano le altre infrastrutture con il decreto "sblocca cantieri" e il codice degli appalti. I grillini invece - al di là del caso Tav per cui devono cercare una via d'uscita che non faccia rompere con gli alleati senza rimangiarsi una delle battaglie fondanti del movimento - sono preoccupati da Danilo Toninelli. Fonti del M5S raccontano infatti all'agenzia Agi come sul ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture si sia aperta una "riflessione". Sotto accusa, anche da parte dei vertici, ci sarebbe la "percezione negativa" sul modo in cui ha gestito tutto il dossier e gli altri affari passati dal suo tavolo dal crollo del ponte Morandi in poi.
Al momento, sottolineano fonti governative di entrambi i partiti
"non conviene ad alcuno far cadere il governo". "Ci sarà un p' di caos fino alle Europee", ammette un grillino, "Dopodiché si potrebbe profilare un piccolo rimpasto di governo". Che a farne le spese sia proprio Toninelli?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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