
Continuano massicci gli attacchi di Israele sull'Iran. Ieri è stato un altro giorno di fuoco sui cieli della Repubblica islamica. Tutto è cominciato venerdì quando Tel Aviv ha iniziato a bombardare le infrastrutture nucleari e militari della teocrazia degli ayatollah in una campagna a sorpresa, sostenendo che la mossa era necessaria per contrastare una minaccia atomica ed esistenziale per lo Stato ebraico. Anche ieri la battaglia è stata cruenta: 50 jet da combattimento con la stella di David e droni hanno colpito siti di stoccaggio di missili e centri di comando dove i soldati iraniani si erano radunati per lanciare i razzi. Dall'inizio del conflitto, l'Idf ha dichiarato di aver distrutto oltre 120 lanciatori di missili balistici, un terzo di quelli in possesso dal regime. Poi, nel pomeriggio, le forze di Tel Aviv hanno per la prima volta emesso un avviso di evacuazione per un'ampia area di Teheran, il terzo distretto, situato nel nord-est, dove risiedono oltre 330 mila persone. È uno dei più grandi, e copre circa il 4,5 per cento della superficie della città. Ospita anche la tv di Stato iraniana, che poco dopo è stata colpita dai raid israeliani, diversi i morti tra giornalisti e dipendenti. L'Idf sostiene che era utilizzata «per attività militari sotto copertura». Immediata la replica di Teheran: «Spregevole attacco».
La paura e la disperazione pervadono la popolazione civile. Gli abitanti della capitale stanno lasciando la città nel mezzo dell'escalation di un conflitto senza precedenti. Ci sono ingorghi lungo le strade che portano fuori da Teheran, con più di 15 milioni di abitanti. File di chilometri, in alcuni casi, per fare rifornimento alle stazioni di benzina. Altre strade vengono descritte come stranamente «silenziose». In molti portano via solo l'essenziale e fuggono nell'Est, un'area considerata relativamente sicura. Le zone settentrionali, sul Mar Caspio, meta di vacanze, sono diventate un luogo di rifugio.
La battaglia, però, non ha sosta. I caccia con la stella di David hanno anche attaccato oltre 20 centri di comando appartenenti alla Forza Quds e all'esercito iraniano a Teheran, basandosi su dati di intelligence precisi. L'Idf ha spiegato che sono stati utilizzati dalla Forza Quds «per pianificare attacchi terroristici contro Israele tramite i rappresentanti del regime iraniano in Medio Oriente e i loro quartier generali sono stati collocati di proposito in edifici civili e grattacieli». Inoltre, l'esercito dello Stato ebraico ha fatto sapere che l'aeronautica ha condotto ondate di attacchi a Isfahan, durante la notte di domenica, prendendo di mira oltre 100 obiettivi. I raid sono continuati nel pomeriggio con bombardamenti aerei nell'Iran centrale. L'agenzia Tasnim ha anche affermato che Israele ha colpito un edificio dei vigili del fuoco a Musiyan, nella provincia occidentale di Ilam. In un video si vede il fumo che si alza da quel luogo. Un'altra incursione è stata registrata nella città di Kermanshah. L'ospedale Farabi è stato danneggiato: vetri frantumati, soffitti crollati e grossi danni nelle stanze dei pazienti. «È crimine di guerra», è il commento delle autorità iraniane. Lo Stato ebraico ha colpito anche Parchin, Ain al-Soleh, ci sono stati danni al sito nucleare di Natanz, limitati a quello di Fordow, sepolto in profondità sotto una montagna. La stretta del regime di Teheran, sempre più in affanno, è forte, ed è iniziata così la caccia ai nemici interni.
La polizia ha arrestato altri due agenti dei servizi segreti israeliani e confiscato 200 chili di esplosivo ed equipaggiamento per 23 droni. Un uomo, Esmail Fekri, è stato giustiziato per attività di spionaggio a favore del Mossad.