Tensione tra Usa e Cina. E sulla tuta di "Top Gun" la bandiera di Taiwan

La presenza del vessillo nel film fa pensare che Hollywood stia reagendo alla censura

Tensione tra Usa e Cina. E sulla tuta di "Top Gun" la bandiera di Taiwan

La questione di Taiwan torna a infiammare i rapporti tra Usa e Cina, e questa volta la tensione su Taipei passa anche per le sale cinematografiche.

A far arrabbiare Pechino è infatti il film «Top Gun: Maverick», remake della celebre pellicola del 1986 che lanciò Tom Cruise nell'Olimpo di Hollywood. Mentre il suo personaggio, il pilota dell'aeronautica statunitense Pete «Maverick» Mitchell, sfida quelli che sembrano essere caccia di fabbricazione russa, indossa un bomber con la bandiera di Taiwan sulla schiena, considerata un simbolo di indipendenza dalle autorità di Pechino, che invece ritengono l'isola come parte del proprio territorio. Come riporta Bloomberg News, il governo del presidente Tsai Ing-wen afferma che l'isola è già una nazione de facto indipendente che necessita di un più ampio riconoscimento internazionale. La bandiera non c'era o non era ben visibile nel trailer del film pubblicato nel 2019, spingendo alcuni osservatori a chiedersi se fosse stata rimossa per soddisfare le richieste della censura cinese. Ma quando il film completo è uscito nelle sale - nei suoi primi tre giorni nei cinema del Nord America ha incassato circa 124 milioni di dollari - la bandiera taiwanese (così come quella giapponese) è stata ripristinata. Durante una proiezione a Taiwan - secondo il sito locale Setn - il pubblico ha esultato vedendo il proprio vessillo apparire sulla giacca di Tom Cruise e ha applaudito più volte durante il film.

Intanto in Cina non è prevista l'uscita del film, e sembra che Paramount Pictures abbia rinunciato alle speranze di vederlo nelle sale, almeno per il momento. Hollywood ha una lunga tradizione di cedimenti alle pressioni dei censori cinesi, rimuovendo immagini e dialoghi da scene che potrebbero essere considerate offensive nella società sempre più conservatrice del presidente Xi Jinping, ma la decisione di mantenere la bandiera sul retro della giacca indossata da Maverick suggerisce che qualcuno nella mecca del cinema sta voltando pagina. «Hollywood sta reagendo - ha spiegato l'ex dirigente cinematografico Chris Fenton - il mercato semplicemente non vale più gli aggravi per tentare di compiacere la censura cinese». Nel frattempo, però, il gigante tecnologico cinese Tencent Holdings si è ritirato dalla produzione della Paramount Pictures, costata 170 milioni di dollari, perché - riporta il Wall Street Journal - temeva che l'affiliazione dell'azienda a un film che celebra le forze armate Usa potrebbe irritare Pechino. Nel 2019 Tencent si è impegnata con casa cinematografica a fornire sostegno finanziario per la pellicola, e la società avrebbe dovuto aiutare la Paramount a commercializzarla per il pubblico nazionale in Cina, dove i dirigenti cinematografici speravano che avrebbe incassato circa 80 milioni di dollari. In cambio del suo investimento multimilionario il gigante dell'hi-tech avrebbe dovuto ricevere una partecipazione del 12,5% nel film. Nel frattempo la Cina ha nuovamente ammonito gli Stati Uniti sulla questione di Taiwan dopo la maxi-incursione di trenta aerei da combattimento cinesi nello spazio aereo di Difesa dell'isola, e la visita a Taipei della senatrice statunitense Tammy Duckworth.

Le relazioni tra Pechino e Washington non possono continuare a deteriorarsi, e «se gli Usa continueranno a fare passi indietro su Taiwan mineranno

la pace nello Stretto», ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, sottolineando che l'attuale atmosfera delle relazioni tra le due potenze è «anormale, è l'estrema ansia da parte americana è del tutto superflua».

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