Tentazione Cdu: maggioranza con Afd (e senza Spd)

Esecutivo fragile e lotta di potere contro Merz: il muro contro l'ultradestra vacilla

Tentazione Cdu: maggioranza con Afd (e senza Spd)
00:00 00:00

Un muro vacilla a Berlino a trentanove anni dal crollo di quello che divideva la città, la Germania e l'Europa della Guerra fredda. È la Brandmauer, la cortina di fuoco alzata dagli altri partiti per isolare Afd, l'estrema destra che fa paura. A minare le fondamenta del cordone sanitario sarebbero settori di quella Cdu di cui è presidente il cancelliere Friedrich Merz. Sono voci che circolano nei corridoi del Bundestag, smentite dagli interessati eppure montanti. Un'operazione Mauerfall, "caduta del muro", sarebbe già in atto non tanto per affinità ideologiche tra cristiano-democratici e ultradestra sovranista, quanto per una lotta di potere interna al partito di Merz che si riverbera sulla tenuta della già fragile coalizione di governo formata da Cdu, Csu e Spd. Matrimonio di convenienza, il connubio tra quelli che un tempo erano partiti di massa si sta rivelando difficile.

L'azione dell'esecutivo delude tanti tedeschi, che pure apprezzano la stretta contro l'immigrazione illegale e il rilancio internazionale della Germania attuati da Merz. Non basta: manca la ripresa dell'economia. Di fronte alla grande paura della recessione, percepita come superiore a quella per l'immigrazione incontrollata, tanti tedeschi si sentono insicuri, senza le certezze di cui hanno disperatamente bisogno e si rivolgono ad Afd, principale partito di opposizione. I sondaggi parlano chiaro: l'estrema destra è prima al massimo storico del 27 per cento, due punti al di sopra dei popolari, mentre i socialdemocratici languono al 13 per cento. Per la corrente di destra della Cdu, l'erosione dei consensi recuperati da Merz dopo 16 anni di centrismo merkeliano è imputabile all'alleanza con la Spd, che frena sulle riforme strutturali necessarie a far ripartire l'economia. Ulteriore terreno di scontro è il wokeismo di cui sono alfieri i socialdemocratici, indigesto ai conservatori della Cdu come Jens Spahn, capogruppo dei popolari al Bundestag. Ministro della Salute nell'ultimo governo Merkel, Spahn punta da tempo alla presidenza della Cdu e con Alice Weidel, copresidente di Afd insieme a Tino Chrupalla, condivide non solo l'omosessualità, ma anche stretti contatti con i circoli Maga negli Usa. Tra queste affinità elettive, Spahn starebbe tessendo in segreto con i suoi una tela per formare una maggioranza alternativa tra popolari ed estrema destra, che Merz esclude finché sarà presidente della Cdu.

Tuttavia, una crisi di governo provocata o cavalcata dalla destra cristiano-democratica potrebbe privare il cancelliere di tale ruolo e scalzarlo dalla poltrona di capo del governo.

È qui che Spahn trionferebbe, assumendo la guida sia del partito sia dell'esecutivo sorretto da una coalizione Cdu-Csu-Afd. Un sogno per alcuni, un incubo per altri in una Germania che non è più ancora di stabilità in Europa e, se non alla deriva, appare in cerca d'autore. Di una Alternativa.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica