Politica

La tentazione della fronda 5s: trenta voti a Berlusconi a partire dal primo scrutinio

All'indomani della conferenza stampa in cui Draghi più che dire non ha detto, nel M5s non si vedono soluzioni per sbloccare lo stallo del Quirinale

La tentazione della fronda 5s: trenta voti a Berlusconi a partire dal primo scrutinio

All'indomani della conferenza stampa in cui Draghi più che dire non ha detto, nel M5s non si vedono soluzioni per sbloccare lo stallo del Quirinale. Dai deputati riuniti in assemblea, «in presenza» ci tiene a sottolineare uno di loro, emerge l'orientamento di seguire i colleghi del Senato, che già hanno messo pressione a Giuseppe Conte con la richiesta di un bis che Sergio Mattarella non è intenzionato a concedere. Sullo sfondo il problema del Covid. Sarebbero una ventina i deputati del M5s positivi. Per questo motivo - secondo l'Adnkronos - il capogruppo Davide Crippa in riunione esorta a «tutelarsi» perché «non possiamo permetterci di avere troppi positivi in vista dell'elezione del Capo dello Stato». Tornando alla politica, dai Cinque Stelle spiegano che a Montecitorio non c'è bisogno di strappi dolorosi perché, paradossalmente, ne avevano più bisogno i senatori per smentire la vulgata che il Senato fosse il fortino dei contiani che non i deputati che non hanno mai seguito in massa l'avvocato. In assemblea qualcuno - come Luigi Gallo e Francesco Berti - critica la fuga in avanti di Palazzo Madama sul Mattarella bis perché «scoprire le carte ci indebolisce», ma arrivano una serie di aperture alla rielezione del Capo dello Stato. Molti deputati auspicano un'accelerazione sul bis. D'altronde per i grillini dispersi in mille rivoli non c'è alternativa al gioco di rimessa. E c'è chi prevede che alla congiunta di oggi Conte prenderà atto delle preferenze di deputati e senatori su Mattarella. L'altra indicazione del gruppo di Montecitorio è un no secco al passaggio di Mario Draghi sul Colle più alto. L'ex ministro Vincenzo Spadafora, tra i più critici con Conte, è categorico: «Abbiamo fatto un sacrificio enorme entrando nel governo Draghi, e lo abbiamo fatto per la pandemia. E per questo non possiamo andare al voto: eleggere Draghi al Quirinale significherebbe invece andare al voto». L'ex ministra Giulia Grillo è la più dura: «Draghi, obnubilato dalla sua ambizione sfrenata, non sta portando avanti un'azione di governo seria ed incisiva come fatto nella prima fase». Quindi la richiesta, riportata dall'Adnkronos, che l'ex Bce resti a Chigi: «Draghi deve mettersi al servizio del Paese, non della sua ambizione». Per Grillo non c'è alternativa all'attuale esecutivo: «Il M5s si può sotterrare se fa un altro governo». Alla fine Crippa tira le somme, difende l'atteggiamento dei senatori sul Mattarella bis e chiude la porta a un nuovo governo. «Al Senato non hanno fatto uscire agenzie ad hoc, hanno identificato un nome di garanzia», dice il capogruppo che aggiunge: «Per un altro governo servirebbe troppo tempo».

In vista del voto sul Quirinale, il principale problema del Movimento rimane l'isolamento di Conte. Fioccano le critiche sul «buco nell'acqua» dell'incontro con Enrico Letta di lunedì sera. «Si sono visti ma non sono riusciti a impostare una linea», dice una fonte autorevole del M5s. L'ex premier si muove nel pantano, con la paura che il Quirinale rappresenti l'occasione del «delitto perfetto» per i sempre più numerosi nemici interni. A dimostrazione del caos, nelle ultime ore sono tornate a impazzare le voci su un drappello di una trentina di grillini pronti a votare per Silvio Berlusconi. Circola un'indiscrezione secondo cui gli scontenti potrebbero scrivere il nome del leader di Fi nei primi due scrutini per lanciare un avvertimento a Conte.

Un'altra mina sulla strada verso il Colle.

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