La tentazione di Parigi: "Cannabis legale"

La tentazione di Parigi: "Cannabis legale"

Il proibizionismo? «Un fallimento». Il consiglio? Legalizzare la cannabis e reinvestire gli utili generati nella prevenzione e nella lotta contro il traffico. Ci pensa in Francia un rapporto del Conseil d'analyse économique (Cae), un gruppo di economisti legati a Matignon e guidati da Philippe Martin, considerato vicino al presidente Emmanuel Macron, a consigliare una svolta sulla marijuana e le droghe leggere.

Intitolato «Cannabis: come riprendere il controllo?», il rapporto mette alla berlina 50 anni di politiche governative e chiede di creare un «monopolio pubblico della produzione e distribuzione di cannabis». Gli economisti suggeriscono, ad esempio, di fissare il prezzo di vendita del grammo di erba a 9 euro, il che genererebbe 2 miliardi di entrate fiscali all'anno.

Poi ci sarebbe un altro effetto non da meno: un risparmio, per lo Stato, che potrebbe arrivare a sfiorare un miliardo di euro l'anno e che corrisponderebbe a quello che gli autori del rapporto definiscono «il costo sociale» della cannabis. La maggior parte delle spese relative ad azioni di polizia o giudiziarie sono infatti orientate alla lotta contro la cannabis, che rappresenta oltre un milione di ore lavorative annuali per la polizia. Il rapporto menziona un aumento di 50 volte del numero di arresti per uso semplice di cannabis tra il 1970 e oggi, il che non ha impedito in alcun modo l'aumento del consumo.

Sulla base di indagini sul campo, gli autori stimano che 200mila persone lavorano occasionalmente o a tempo pieno per un'organizzazione che vende di cannabis in Francia, in particolare in alcuni quartieri sensibili. Tra loro, molti di piccolo calibro: tagliatori, guardiani e infermieri. Da qui la raccomandazione del rapporto che una parte delle entrate fiscali generate dalla legalizzazione sia assegnata alla politica della città.

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