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Le teorie di Gunter Pauli: chi è il nuovo consigliere economico di Conte

Dal caffè che concima i funghi all'idea di produrre la carta dalla pietra: ecco le teorie di Gunter Pauli, il nuovo consigliere economico del premier Giuseppe Conte

Le teorie di Gunter Pauli: chi è il nuovo consigliere economico di Conte

Si chiama Gunter Pauli, è un imprenditore belga e si è appena insediato a palazzo Chigi nelle vesti di nuovo consigliere economico di Giuseppe Conte.

Anzi: come sottolinea La Stampa, che offre tra l'altro un lungo ritratto del personaggio in questione, Pauli è diventato addirittura “il primo consigliere economico” del premier. La prima volta che il suo nome si è palesato di fronte al grande pubblico? Il 3 luglio 2005, quando Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo lo evocarono sul blog di Grillo.

In quel post venivano condividevano le idee di Pauli (e della sua futura blue economy) in merito al concetto di riciclaggio. Senza scendere ulteriormente nei dettagli, emblematica la frase “Tutto ciò che è ripugnante si rende produttivo”, con riferimento all'escremento come bottino e al fatto che gli scarti delle aziende non sarebbero altro che materie prime.

Tornando al presente, La Stampa si sofferma a citare alcune delle teorie di Pauli. A Napoli, ospite alla kermesse grillina, quello che sarebbe diventato il nuovo consigliere di Conte si è soffermato su concetti quali le teorie sulle navi alimentate con yo-yo, galline allevate con scarti di maiali, carta fatta con ceneri riciclate dal marmo e microplastiche.

Pauli ha inoltre elogiato il governo della Cina: “Io scrivo anche fiabe per bambini. In Cina, tutti i bambini cinesi leggono le mie fiabe grazie al governo. 735mila scuole. E la chiave è che è il governo a mettere tutti questi libri a disposizione dei bambini. I bambini non imparano come la mela cade dall’albero, ma come la mela è andata sull’albero. Contro la legge di gravità. Vorrei che l’Italia fosse il primo paese europeo a occuparsi così dell’educazione ambientale dei bambini”.

Le teorie di Pauli

In ogni caso questa è solo la punta dell'icerberg perché le teorie di Pauli sono molto più numerose. C'è il caffè che concima i funghi, l'idea di produrre carta di pietra e la volontà di riportare la Natura al suo “percorso evolutivo". Chiara la spiegazione in merito a quest'ultimo punto: “Noi non vogliamo fermarci alla riduzione degli sprechi o alla protezione delle specie a rischio. Abbiamo bisogno di eliminare del tutto il concetto di “rifiuto” e generare più di ciò che abbiamo in partenza. Dobbiamo riportare la Natura sul suo percorso evolutivo”.

Tra le altre idee vale la pena ricordare quella inerente alla sostituzione dei condizionatori con i sistemi di raffreddamento naturali oppure l'esigenza di “utilizzare quello che resta del flusso produttivo (le erbacce) e il capitale di investimento (come i vecchi impianti petrolchimici che non sono più competitivi e inquinano l’ambiente)”.

Dal punto di vista economico, l'idea M5s di introdurre l'ecotassa a partire dalle utilitarie a benzina per abbattere le emissioni di CO2 viene proprio da Pauli.

Così come viene da Pauli – scrive sempre La Stampa - la concezione di Grillo secondo cui le idee decisive possano provenire dal Benin, “uno dei Paesi più poveri al mondo ma ricco di esperimenti”.

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