Cronaca locale

A Roma crollo di 5 Stelle: dubbi sul bis della Raggi

I grillini guadagnano solo il 4,3% alle elezioni suppletive nel centro della Capitale. E la ricandidatura di Virginia Raggi è in dubbio

A Roma crollo di 5 Stelle: dubbi sul bis della Raggi

Non ha raggiunto nemmeno 1.500 voti, fermandosi al 5%. E ancora una volta, il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con una sconfitta. È successo a Roma, dove i cittadini sono stati chiamati a votare per le suppletive, per eleggere il sostituto di Paolo Gentiloni alla Camera.

Degli oltre 182mila elettori che risiedono nel centro di Roma, alle urne se ne sono presentati solamente 32mila. E di questi, solo il 4,3% ha dato fiducia alla candidata del Movimento 5 Stelle, Rossella Rendina. Così, i grillini sono precipitati anche nella Capitale: un crollo attribuibile solo in parte alla ridotta affluenza. Gentiloni era stato eletto con l'uninominale e, avendo lasciato il suo collegio senza rappresentanza parlamentare, si è dovuto procedere con un nuovo voto. A trionfare, ieri, è stato il Pd, con la vittoria del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, votato dal 62,3% dei cittadini.

"Sopra al 10% sarebbe stata una sconfitta nelle cose, ma così è davvero brutta", avrebbero detto i parlamentari romani in merito alla disfatta dei 5 Stelle. E questo risultato potrebbe pesare sulle prossime elezioni comunali, quelle del 2021. Secondo il Messaggero, sarebbe questo il motivo che ha spinto Virginia Raggi a non accompagnare la Rendina durante la campagna elettorale: nessuna foto insieme alla candidata del Movimento e nessun post pubblico in suo sostegno.

E ora sembra ci sia chi pensa che una ricandidatura della Raggi non sia una mossa da compiere. Sarebbe questa la linea di alcuni grillini, tra cui ci sarebbero anche i big Luigi Di Maio e Roberta Lombardi, capogruppo in Regione Lazio. Tutti gli altri, invece, sarebbero più neutrali, senza ostilità nei confronti di un Raggi bis. Il Messaggero parla anche di un eventuale piano B: una lista civica dell'attuale sindaco, che affianchi quella del Movimento.

Ma si tratta, in ogni caso, di scenari ancora lontani, soprattutto perché i pentastellati stanno aspettando gli Stati generali.

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